La "raccolta" non differenziata

La biblioteca comunale si arricchisce di una nuova “raccolta”.

Sono ormai svariati anni che l’assessorato alla cultura non mette in bilancio denari per l’ampliamento delle raccolte di libri della biblioteca comunale (i libri sarebbero obsoleti). All’interno del “Palazzo della Cultura” c’è un internet – point al quale ogni cittadino potrebbe accedere completamente gratis quando e se l’addetto responsabile è disponibile (carenza di personale). E’ stato ridotto l’acquisto di quotidiani e riviste per la biblioteca (spending rewue). L’auditorium è perennemente occupato dalla Università della terza età (se vuoi accedere per qualsiasi tipo di manifestazione culturale, prima bisogna consultare l’orario delle lezioni). I bagni dei disabili, sia al piano terra che al primo piano non hanno mai funzionato. All’ingresso la responsabile è relegata in un angolo con un parapetto a mo di divisorio ( non so come definito luogo di lavoro). A tutto questo però ora si è aggiunta una nuova sezione la “raccolta” non differenziata. Nel piazzale antistante il Palazzo della Cultura a Modugno, con una enorme superficialità e senza nessun criterio per il buon gusto e l’arredo urbano (già l’edificio Perrone è un pugno nello stomaco) è stato posizionato un cassonetto per la raccolta “non differenziata” della spazzatura. Sarà forse un occulto invito a buttare nel sopramenzionato cassonetto le espressioni culturali della Modugno da non amare? Per non dire che in questo spiazzo a mezzaluna antistante l’ingresso della biblioteca sono posizionate due panchine di marmo che  offrono un luogo dove riunirsi la sera durante la bella stagione (è meta di anziani, famiglie e bambini che abitano nelle vicinanze – della serie chi si accontenta …). Ma ora questi cittadini non potranno più usufruire dello spiazzo per prendere un poco d’aria; oltre alla vista sgradevole del cassonetto con il caldo ci sono anche esalazioni maleodoranti, l’aumento delle mosche e delle indistruttibili blatte in cerca di cibo. Ci chiediamo come mai è stata adottata questa soluzione, quando esattamente a non meno di 30 metri ci sono già, su entrambi i lati della strada, dei cassonetti marroni. É vero che vengono utilizzati dalla pescheria e dal fruttivendolo ma non sta scritto da nessuna parte che detti cassonetti non possano essere utilizzati dai cittadini del circondario come hanno fatto sinora. Gli abitanti all’inizio sono stati contenti “e che è Magrone ci ha messo un cassonetto più vicino a casa”. Ora si lamentano perché hanno notato l’aumento delle mosche, delle blatte e delle maleodoranti esalazioni che impediscono la presa di “nu pic d’aria fresch” la sera.

 

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