E’ decisamente positivo che molti lettori del nostro giornale scrivano a piè di pagina il loro “commento” dopo gli articoli.
Il commento si è fatto adulto, si è visibilmente evoluto, fino al punto di diventare alle volte una vera e propria soap opera che si trasferisce da un articolo ad un altro seguendo un percorso fine a se stesso, sganciato quasi completamente dai temi trattati, ma con un disegno ben preciso. Ora di esaltare, ora di sottolineare, ora di denigrare, ora di mettere sotto i riflettori un determinato pensiero che non tutte le volte è un pensiero scaturito dalla mente “diabolica” o “benevola” di chi il commento firma. Alle volte è frutto di un “team” che progetta il lancio politico o culturale, l’abbattimento, la denigrazione di persone o personaggi sempre in primo piano. Altre volte il “commento” è indirizzato alla persona che ha firmato l’articolo. Altre volte il “commento” viene usato per costruire una storia o per distruggerne un’altra. È importante però che non si smetta di farlo, per tante ragioni: la prima è il sacrosanto diritto di espressione; la seconda è la tutela della divulgazione del pensiero. Certo è che non sempre viene rispettato il bon ton. Questo aspetto del fenomeno è singolare; gli esperti suggeriscono che laddove non si abbia un background culturale minimo si tende a esprimere il proprio disagio attraverso parole che il comune senso del pudore definisce “parolacce”. La vera chicca del commento però è l’uso del pseudo anonimato. In effetti in caso di diffamazione realizzata attraverso il commento e dietro una denuncia di chi si sente diffamato la magistratura può facilmente risalire al soggetto o ai soggetti che abbiano scritto il commento diciamo cosi “diffamatorio”. Nella storia dell’umanità il desiderio innato di gettare la pietra e nascondere la mano, per vedere (senza essere visti) l’effetto che fa, ha un tale fascino che si può affermare che ne siamo tutti colpiti o quasi. I commenti positivi (per gli esperti in comunicazione subliminale) sono scritti da persone adulte, mature, realizzate e vengono firmati. I commenti anonimi, spesso solo negativi, sono scritti da persone con un forte disturbo psicologico, soggetti che sono stati maltrattati da piccoli e che all’apparenza si mostrano come delle persone con una personalità molto rigida e severa, ma sono questi tipi di soggetti che scrivono i peggiori commenti su qualunque articolo o persona, a prescindere dalla persona o dal tema trattato. Solo da qualche anno a questa parte i modugnesi hanno scoperto questo meraviglioso mezzo per esprimere le loro opinioni. I giornali online danno largo spazio ai commenti dei lettori perché l’informazione possa scorrere libera dal giornale ai lettori e fra i lettori e il giornale in un ciclo continuo.
Quindi a conti fatti Barisudovest ringrazia e “no comment”.