La Masseria Carrara (CEA –Centro Educazione Ambientale- WWF Italia), spazio verde e incontaminato,
sito nel bel mezzo dell’area industriale modugnese, ha ospitato domenica 16 giugno alcune aziende locali e associazioni impegnate a produrre in maniera sostenibile per un confronto sul tema della possibile coniugazione fra produttività e conservazione della Biodiversità.
Quando si parla di Biodiversità, si fa riferimento a “tutte le forme di vita (specie di animali, piante, funghi, batteri), ai differenti habitat in cui vivono le specie (ecosistemi come il bosco o le acque) nonché alla diversità genetica all’interno delle specie”. Costituisce, insomma, l’immensa varietà delle forme viventi che popolano il nostro pianeta, che lo rende unico ma soprattutto che garantisce la sopravvivenza della vita sulla Terra perché la Biodiversità è alla base di tutti i processi vitali degli ecosistemi sul nostro pianeta.
Le aziende accuratamente selezionate da Maria Panza, il coordinatore responsabile di Masseria Carrara (ovvero l’azienda vitivinicola “Torrevento” di Corato, la Masseria San Vincenzo di Spinazzola e l’Agriturismo “La Murgia di Cialledda” di Santeramo) insieme all’Abap- Associazione Biologi Ambientalisti Pugliesi e ai rappresentanti del WWF Bari, si sono quindi dati appuntamento in questo presidio della natura locale per trattare un argomento assai importante e inerente agli equilibri di tutti gli esseri viventi.
“Questo vuole essere un primo appuntamento teso a farci comprendere come la produttività debba necessariamente coniugarsi con la tutela della Biodiversità” – ha spiegato Maria Panza all’apertura del seminario pomeridiano annunciando per settembre “una manifestazione più allargata, una fiera aperta alle aziende che producono ogni genere di prodotto purché in maniera sostenibile”e augurandosi che questo sia solo la prima tappa di un cammino comune tra varie associazioni che possano collaborare per educare alla sostenibilità e sviluppare nuove azioni concrete.
I tanti ospiti, dopo esser stati accolti con un gustosissimo “buffet biologico” a base di prodotti locali offerti dalle aziende presenti, nelle fresche sale al primo piano della masseria risalente alla fine del XVIII secolo, hanno potuto seguire un momento di approfondimento culturale sul tema della Biodiversità con la presentazione di vari corti ed un successivo seminario. Oltre a quelli prodotti dal WWF, i cortometraggi prodotti dall’associazione Abap, hanno catturato tutti i presenti.
Il documentario “X Grain – ma non chiamateli OGM” (di Stefano di Lauro – Produzione Abap 2011) è stato capace di accompagnare tutti verso una “nuova consapevolezza alimentare” svelando i mutamenti avvenuti nell’arco del secolo scorso in ambito cerealicolo e informandoci su quei “miglioramenti genetici” che hanno provocato la massiccia diffusione nei campi di una sola cultivar, a discapito della coltivazione dei cosiddetti “grani antichi” (cui sembra corrispondere un rapido aumento delle intolleranze alimentari al grano e dei casi di celiachia negli ultimi anni).
Nel cortometraggio “X Nature (Bestiari del terzo millennio) ” anch’esso di Stefano Di Lauro (Produzione Abap 2008), invece, un insolito presentatore, con sarcasmo e ironia, ci ha informati sugli squilibri del nostro ecosistema presentando come esempio quello dei gabbiani e delle loro abitudini totalmente cambiate. Uccelli che oggi riescono inspiegabilmente a vivere lontani dal mare, in un modo completamente diverso da quello originario: avendo come proprio habitat discariche, nutrendosi di rifiuti o addirittura di prodotti industriali. Il video tra una risata e l’altra, tendeva ad evidenziare quanto stiamo diventando indifferenti e totalmente incapaci di cogliere i “segnali d’allarme” che la natura ci trasmette.
Grazie ai successivi interventi degli esperti durante il seminario “Produzioni ecostenibili per la conservazione della Biodiversita”, non sono mancate le occasioni di riflessione e di approfondimento sulla tutela della biodiversità – animale, agricola e alimentare – attualmente fortemente minacciata (da elementi quali l’inquinamento, i cambiamenti climatici, il sovrasfruttamento delle risorse, l’alterazione e perdita degli habitat, introduzione di specie esotiche e di organismi geneticamente modificati).
Si sono seguiti gli interessanti interventi di Lucio Adriano Cito, Coordinatore Scientifico CEA Masseria Carrara, Gaetano Paparella dell’ICEA (Istituto Certificazioni Etiche Ambientali) Puglia; Salvatore Cifarelli – Istituto Genetica Vegetale del CNR; Gianluigi Cesari Consigliere Delegato Agricoltura Urbana Sostenibile presso il Comune di Bari ed Elvira Tarsitano presidente dell’ABAP.
Tutti i relatori hanno ricordato il nostro ruolo nella tutela della Biodiversità: ad esempio preservare e recuperare le cosiddette “aree marginali” come quella di Masseria Carrara, il cui parco rappresenta un vero e proprio “atto di testimonianza” ma anche ricordandoci che, come diceva Wendell Berry, “mangiare è un atto agricolo” e un importante gesto agricolo lo compiamo tutti noi consumatori semplicemente scegliendo ciò che mangiamo.