Convegno su legalità e responsabilità promosso da Idea Modugno

Convegno su legalità e responsabilità all’auditorium “Don Emanuele Lucente” della Parrocchia Immacolata di Modugno. A promuovere l’evento l’associazione “Idea Modugno”. Hanno relazionato per l’occasione Roberto Rossi, magistrato e componente del Consiglio Superiore della Magistratura e Gloria Vicino, rappresentante di “Libera” di Bari. Ha moderato l’incontro Angelantonio Cafagno. Ad introdurre la serata ci ha pensato Enzo Purgatorio, rappresentante di “Idea Modugno”, il quale nel suo discorso, ha spiegato come “Idea Modugno è un percorso durato un anno e mezzo. Vogliamo provare a cambiare dal basso, costruendo quella che si chiama ‘cittadinanza attiva’. Vogliamo valorizzare le pluralità delle esperienze di questo territorio. Non vogliamo correre il rischio di un impegno civico fine a se stesso. Dobbiamo tornare a parlare di cittadini. L’acronimo di idea sta per innovazione come nuovo modello di partecipazione, democrazia, ecosostenibilità e apertura”. Di seguito proponiamo in sintesi gli interventi di Rossi e Vicino. Da sottolineare la discreta partecipazione della cittadinanza, sebbene per una parte di essi sia stata una buona occasione di visibilità in vista delle imminenti consultazioni elettorali.

ROSSI – Sono contento di essere qui. E’ molto importante parlare di legalità. Legalità è rispetto delle leggi. Se non si rispettano le leggi è il caos. In questo Paese dire che bisogna rispettare le leggi è diventato un problema politico. Ma come si può dire di essere a favore della legalità senza farsi processare da un giudice? Legalità è anche un altro nome della democrazia. E’ incompatibile la democrazia con il voto di scambio. La democrazia senza legalità è monca. Occorre una stagione di rinnovamento e tutela dei diritti. Non è possibile pensare la legalità senza responsabilità. Un pubblico ufficiale come me non può fare ciò che vuole, sarebbe immorale. Sembra che l’esercizio dell’onore che ci è demandato appartenga solo ai politici, in realtà appartiene a tutti. L’altra faccia della legalità è il dovere verso gli altri e se stessi. Ci deve essere maggior controllo dei cittadini sui fatti che coinvolgono la vita pubblica.

VICINO –  Libera nasce nel 1995 perché la società civile si rende conto che le Istituzioni da sole sono insufficienti a contrastare la mafia. Il 1992 è stato un anno di rottura in cui c’è stato il disfacimento della tutela dei diritti. Noi tutti dobbiamo riconoscerci Stato. Libera ha un modello di sistema. Libera ha capito che l’unico modello possibile era quello di sistema. La volontà di Libera era quella di non lasciare sole le vittime di mafia. Il bene confiscato alla mafia resta allo Stato. Don Peppe Diana richiamò la Chiesa ad un’azione tagliente contro l’illegalità diffusa, dicendo che noi cristiani dobbiamo essere sentinelle di giustizia.          

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