La sezione Fidapa di Modugno assieme alla rivista culturale “Nuovi Orientamenti” ha presentato il terzo libro di Eugenio Scardaccione “Tu semini. Io raccolgo”.
L’evento si è svolto presso la sala “Beatrice Romita” del Comando di Polizia Municipale di Modugno. Questa è stata l’occasione per relazionare in merito ad una tematica molto importante: educare ad una genitorialità responsabile. Scardaccione, per tutti Gegè, è preside dell’Itc “Tommaso Fiore” di Modugno. Egli ci guida nei meandri difficili della relazione tra genitori e figli nel contesto della famiglia, della scuola, della società. Una relazione nella quale si costruisce la pianta di domani, anzi la si semina, nella certezza che i risultati del raccolto saranno, in futuro, goduti e riservati ad altri. Ma quel che importa per l’autore è che si sappia: “Genitori in gamba non si nasce, si diventa”.
Nel corso della serata hanno relazionato sul tema, oltre all’autore, 4 esperti: Geremia Capriuolo, psicologo e responsabile del centro famiglia “S.Paolo”, Raffaele Macina, direttore della rivista “Nuovi Orientamenti”, Rosangela Paparella, docente di Matematica e scienze, garante dei minori della Regione Puglia e Angela Pisicchio segretaria Fidapa del distretto Sud-Est. Ha moderato l’incontro Sara Giannetto presidente della sezione Fidapa di Modugno. Quest’ultima ha ricordato come “dobbiamo metterci sempre in discussione come genitori. Il libro di Scardaccione ci invita a riflettere su un continuo percorso di ricerca. E’ un libro leggero e profondo. Un’autobiografia, una raccolta di scritti posti al vaglio di Elisa, la figlia dell’autore. L’autore scrive per la figlia. Interessanti sono anche i mandala che dal sanscrito significa circonferenza o cerchio. E l’educazione genitoriale deve essere circolare”. Di seguito una sintesi degli interventi che si sono susseguiti nel corso della serata. Come sempre accade da anni a Modugno queste serate vedono la partecipazione di un pubblico limitato. E’ ora che qualcuno a livello istituzionale cominci a farsi qualche domanda. E a darci qualche risposta.
Capriuolo: Non dobbiamo pensare al rapporto tra genitori e figli come diretto, bensì come circolare. La genitorialità è pensata a più livelli. Il nido come luogo sicuro, il cibo per assicurare nutrimento ai figli. Poi ci sono le funzioni relazionali come la presenza che un genitore assicura. Un’altra funzione è il rispetto intergenerazionale in cui bisogna rispettare il proprio figlio e non litigare dinanzi a lui. Il genitore deve avere la capacità di gestire i figli e i relativi contrasti.
Paparella: Una persona che funziona ha bisogno di vivere bene con gli altri, in maniera interdipendente. Dobbiamo allenare i bambini da piccoli a prenderci cura gli uni degli altri. I bambini hanno diritto di vivere in una famiglia. Un dato su tutti: 3800 bambini in Puglia vivono senza famiglia. Noi abbiamo una famiglia su tre in stato di povertà. Ci sono anche molti casi di genitorialità pretesa con il figlio che ha una valigia di aspettative che non gli competono.
Macina: Penso che Scardaccione sia un ottimo preside. Non avendo letto i primi due libri penso che ci sia un fil rouge che li leghi. Lo spirito di questo libro è in tre aspetti: educazione come semina, educazione che ha bisogno di cuore e cervello ed educazione come relazione. Bisogna stare attenti a ciò che si semina. Bisogna seminare valori. Un aspetto importante della semina è quello dell’armonia. Educare con il cuore e il cervello significa che i genitori si rapportano ai figli. L’educazione del cuore è utile insieme alla ragione.
Scardaccione: Sono un preside atipico: sono stato bocciato tre volte e ho conseguito due lauree. Questo è stato il motivo che mi ha spinto a scrivere il primo libro. I libri una volta scritti non sono più di chi li ha scritti ma diventano della collettività. Le prime relazioni che intessiamo sono quelle con i genitori. Noi dobbiamo essere genitori di speranza, genitori di ideali. Questa è la diciottesima presentazione di questo libro. I mandala sono disegni a cui dedico il mio tempo libero. Le relazioni sono come le stagioni: è inverno, primavera, estate ed autunno. Noi come genitori dobbiamo saper aspettare. Oggi è la giornata internazionale della poesia. Come disse Dostoevskij “la bellezza salverà il mondo”. I momenti più belli nella vita della genitorialità sono quelli più ordinari che diventano straordinari.
Al termine degli interventi dei relatori ha parlato anche la figlia dell’autore, Elisa. Molto commossa ha dichiarato come “essere genitori non sempre significa volerlo essere; specialmente quando i figli sono frutto di una gravidanza indesiderata, di una violenza in famiglia. E’ bello pensare che i figli possano essere liberi ed indipendenti. Noi siamo tre figli e per me la famiglia è fondamentale. Sono stata in Bolivia per il servizio civile, con assistenti sociali, educatrici e una psicologa, in un centro protetto della città di Tarija nel sud della Bolivia, dove si curavano/assistevano/aiutavano molti ragazzi disagiati, con tante attività formative, creative, lavorative . Questo progetto era finanziato dall’associazione olandese “Terres des hommes” con l’associazione partner boliviana “Mujeres en accìon”- Donne in azione – . Lì ho imparato molto e spero che tutte le famiglie possano raggiungere la serenità che io ho con la mia”.
Angela Pisicchio ha infine ricordato come “occorrano genitori responsabili, ma è necessaria una scuola più attraente. Viviamo in un momento di grande indifferenza culturale”.