Quali politici eleggere

Il calo della puntualità nel pagamento delle aziende dimostra ancora di più come l’attuale crisi economica sia determinata in massima parte dal rallentamento dei flussi monetari; solo il 35% delle imprese paga i propri fornitori alla scadenza concordata e non ci sono differenze rilevanti fra imprese del centro-nord (37%) e aziende del sud (33%). I settori più colpiti sono quelli del commercio all’ingrosso e dell’industria. Ancora più scandaloso lo Stato che paga in media dopo 18 mesi i propri fornitori di beni e servizi (è in arretrato di 120 miliardi di euro).
Le aziende cedono i loro prodotti e ricevono il corrispettivo monetario con tempi sempre più lunghi. I consumatori ricorrono sempre più spesso a finanziamenti e cessioni di parte del loro stipendio per acquistare prodotti e beni di consumo.
La circolazione della moneta (M) regola le capacità produttive delle aziende ed è così fondamentale che molti economisti attribuiscono alla massa monetaria circolante la centralità nel funzionamento dei sistemi economici, elaborando la cosiddetta equazione quantitativa degli scambi:
                    Q x P = M x V
Dove la Quantità dei beni prodotti moltiplicata per il loro Prezzo unitario è uguale alla massa della Moneta impiegata per l’acquisto, moltiplicata per la Velocità di circolazione della stessa (V = n/t ; cioè il numero di volte “n” che la Moneta viene impiegata per gli acquisti nel tempo “t” considerato). La moltiplicazione di Q x P, cioè della quantità totale dei prodotti per il loro prezzo unitario, rappresenta la produzione aziendale di ogni settore merceologico (o il PIL nazionale). Per effetto dell’uguaglianza anche M x V rappresenta il Prodotto Interno Lordo. Ciò è evidente se si pensa che il PIL è misurato sia dalla produzione nominale (cioè a prezzi correnti) di beni e servizi nel periodo considerato, sia dal volume degli scambi di questi beni e servizi nello stesso periodo. Per cui è possibile rappresentare il Prodotto Interno Lordo (PIL), depurato del fattore tempo, con un valore di M determinato dalla quantità di beni e servizi prodotti moltiplicata per il loro prezzo (Q x P);
                    PIL = Q x P = M
È possibile quindi aumentare il PIL incrementando uno o più di uno dei parametri dell’equazione.
Nell’attuale periodo di crisi dei consumi aumentare la quantità Q dei prodotti, o il loro prezzo unitario P, comporta il rischio per le aziende di ritrovarsi con un consistente surplus di magazzino oppure di andare fuori mercato per i prezzi troppo alti.

L’attuale regolamentazione europea impedisce l’emissione di nuova moneta e pertanto uno dei modi per aumentare M è l’apporto di capitali privati con il relativo aumento del debito ed è evidente, anche alla luce di quanto è successo in questi ultimi tempi, che il rimedio sarebbe peggio del malessere.
Nella ricerca di soluzioni ai problemi che impediscono il superamento della crisi viene scartata, dai detentori del potere finanziario, la possibilità di variare uno degli altri parametri dell’equazione, a loro dire difficilmente modificabile: la velocità di circolazione della moneta o meglio le modalità di pagamento delle merci/servizi.
L’incasso dei crediti completa il ciclo economico produzione/vendita. Per quanto detto prima
                    PIL = Q x P = M x V/t
Se a fronte della vendita dei beni e servizi prodotti nel tempo “t” ne viene posticipato il pagamento, per esempio accettando un assegno postdatato, una cambiale, un pagherò ecc., per l’equazione quantitativa degli scambi con l’aumento di “t” diminuisce la Velocità di circolazione della Moneta e quindi diminuisce la produzione totale in quanto il ciclo produttivo richiederà più tempo per concludersi; all’aumento dell’intervallo di tempo necessario per la riscossione del credito corrisponde una diminuzione della quantità di denaro circolante M e ciò equivale a dire, in realtà, che si produce di meno. L’accelerazione dello scambio merce/denaro quindi è una soluzione per lo sviluppo. Accelerare l’incasso del corrispettivo monetario della quantità dei beni prodotti, mantenendo costanti i prezzi permetterebbe un aumento del PIL. Ma è proprio questo che il sistema bancario impedisce.
Le banche basano il loro “guadagno” sulla differenza di costo fra credito e debito – pagano meno i loro debiti di quanto facciano pagare i loro crediti – e i debiti della banca sono i crediti degli investitori/risparmiatori; i crediti della banca sono i debiti dei clienti.

Se non esistesse la possibilità del pagamento differito non esisterebbero debitori e creditori, né tantomeno si pagherebbero interessi sulle somme da pagare (debiti). Non ci sarebbe nessun rallentamento della produzione in quanto il suo valore totale (Q x P) sarebbe scambiato immediatamente con il corrispondente valore di moneta M. Le banche non sarebbero più un peso per l’economia e il sistema bancario non potrebbe influenzare più i politici.
Il sistema bancario invece ha influenzato i politici fino al punto di riuscire ad appropriarsi del potere di emissione della moneta (da sempre di proprietà pubblica) ed è autorizzato a mettere in circolazione mezzi alternativi alla moneta stessa. Mezzi alternativi alla moneta che  procurano enormi guadagni perché sfruttano, facendolo pagare, il fattore tempo nel rapporto produzione/pagamento.

La moneta ha una circolazione anonima, al portatore, e conserva nel tempo il suo valore convenzionale (una banconota di 100 € varrà sempre 100 €, a prescindere da chi la utilizza e da quanto vale l’euro stesso); i mezzi alternativi delle banche invece vengono concessi in uso applicando un sovraprezzo calcolato sul periodo di tempo in cui sono utilizzati dal titolare a cui vengono assegnati. Le banche quindi senza rischiare nulla ricavano utili “affittando” foglietti di carta di nessun valore reale. Utile per il sistema bancario che si trasforma in debito pubblico in quanto frutto non di una emissione di nuova moneta, ma di un aumento dei mezzi alternativi di sua esclusiva proprietà. Con tale sistema le banche, attraverso le proprie filiali disseminate sul territorio, realizzano di fatto la circolazione di quella moneta locale invocata come rivoluzionaria dai politici della lega nord.
Il sistema bancario, con la complicità dei politici, ha raggiunto il suo obiettivo primario: determinare lo sviluppo dell’economia mondiale tramite il controllo della circolazione monetaria. 
Ciò è evidente se si pensa che le banche concedono crediti con assegni e titoli di debito affittati/venduti agli operatori in cambio di moneta e la sostituiscono con carta stampata in proprio di nessun valore reale aumentano di fatto il debito mondiale su cui applicano alti interessi.
Se la Politica vuole riappropriarsi del suo principale compito: la gestione della cosa pubblica, deve necessariamente scontrarsi con il sistema bancario e con i politici corrotti al suo servizio.
Per fare questo la Politica ha bisogno del consenso degli elettori e il compito degli elettori è quello di eleggere Politici, con la P maiuscola, che abbiano chiaro in mente il compito a loro affidato: agire solo e soltanto per il bene comune.

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