(comunicato stampa Italia Giusta secondo la Costituzione)
Dimissioni Viola, Italia Giusta: "Noi comuni cittadini incapaci di capire la realtà"
Un senso di solitudine si aggira tra la giunta comunale qui a Modugno. A leggere la dichiarazione del dimissionario assessore all’urbanistica Lino Viola, il tono da lamentazione e la confessata difficoltà a capire il perché del suo personale isolamento in giunta, ci lasciano basiti, dichiaratamente incapaci, noi comuni cittadini, a capire e leggere la realtà tramite opachi comunicati. Leggiamo una dichiarazione di un esponente di una pubblica istituzione quale un Comune, resa come confessione di un disagio o racconto all’analista di turno, piuttosto che assunzione di responsabilità. Il palazzo di Città si allontana sempre più dai cittadini. All’indomani delle ennesime (quarte) dimissioni in giunta in un solo anno di vita, la nuova amministrazione continua a caratterizzarsi con il nulla di fatto e realizzato nelle questioni rilevanti come la gestione dei rifiuti, eppure produttiva in progettazioni ben retribuite agli esperti di turno. Tuttavia l’edilizia nel paese continua a godere di attenzione e concertazione di intenti massima. Per i nostri amministratori l’urbanistica e le questioni annesse, sono circoscritte all’affanno di innalzare palazzine. Così i lavori della giunta hanno prontamente definito il piano di lottizzazione del comparto A6, che regalerà ai modugnesi ancora meno suolo agricolo e ancora più cemento. Un paese sempre più a misura d’uomo. In questa situazione di ripetute dimissioni e cambi di poltrone, il sindaco dichiara: “Confido che il senso di responsabilità finora dimostrato continui a prevalere”. Par di capire che il senso di responsabilità di pubblici amministratori non abbia nulla a che fare con il considerare i cittadini interlocutori primari. Lo sanno anche loro: ciò che non si comprende non può essere oggetto di una discussione, tanto meno pubblica. Il linguaggio si allontana dalla realtà e col tempo saremo noi cittadini a chiederci di quale realtà stiamo parlando, ad interrogarci se vale la pena ancora chiedere a chi prende decisioni per il paese trasparenza di atti e parole oneste.
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