In merito a quest’ennesimo ricorso della società Eco Energia del gruppo Marcegaglia abbiamo incontrato il presidente del Comitato Pro Ambiente Tino Ferrulli il quale ci ha spiegato come “la società, nell’udienza del 27 giugno scorso, ha presentato istanza di rinvio accolta dal Tar. La successiva udienza è stata fissata per il 6 marzo 2013. Questo rinvio lascia presupporre che le motivazioni per la richiesta di annullamento del parere della Soprintendenza siano insussistenti. La Eco Energia cerca una inutile via di salvezza”.
Per quanto concerne il processo penale ricordiamo che sono stati rinviati a giudizio i quattro imputati ossia il progettista e il direttore dei lavori – rispettivamente Carmine Carella di Bari, e Nicola Trentadue, di Modugno – il legale rappresentante di Ecoenergia, Antonio Albanese, di Massafra (Taranto) e l’ex dirigente del settore Ecologia della Regione Puglia Luca Limongelli. Carella, Trentadue ed Albanese sono accusati di avere, in concorso tra loro, cominciato i lavori dell’inceneritore senza le autorizzazioni previste (parere vincolante dell’Autorità di Bacino, essendo l’area sottoposta a vincolo idrogeologico, e nulla osta dell’Enac per la distanza dall’aeroporto) e per aver violato il vincolo paesaggistico ed archeologico. Limongelli invece, è accusato di falso ideologico e abuso d’ufficio, per aver rilasciato parere favorevole di valutazione di impatto ambientale per la realizzazione dell’impianto, definendo “erroneamente” le ceneri prodotte dalla centrale come rifiuto non pericoloso.
“Il 2 luglio scorso – spiega Ferrulli – si è tenuta la prima udienza pubblica, anch’essa rinviata al 17 gennaio 2013. In tale sede la Regione Puglia ha chiesto di essere ammessa come parte civile, mentre noi assieme ai Verdi e ai Comuni di Modugno e Bari siamo stati riconosciuti già da tempo. Alquanto curiosa la posizione della Regione che si espresse favorevolmente nel settembre 2007 sul parere di compatibilità ambientale all’inceneritore. Tale parere, è bene ricordarlo, fu dichiarato illegittimo dalla magistratura di Bari per mancanza del parere della Soprintendenza ai beni paesaggistici ed architettonici e per non aver coinvolto i cittadini nell’iter procedurale con le relative controdeduzioni”.
Emblematica è la domanda che, in conclusione pone Ferrulli: “Chi ripristinerà lo stato dei luoghi in caso di soccombenza dei ricorsi di Eco Energia e Confconsumatori?”. La battaglia è lunga ma dal fronte ambientale si ha la sensazione che, come spesso ripetuto, “seppur tenti una via di salvezza, la vipera morirà ugualmente”.