Vincenzo Musceo non c’è più.
Si dice che ultimamente fosse diventato irriconoscibile, che non era più il Vincenzo Musceo che la gente conosceva, il “Presidente”. Qualcuno parlando di lui dice che non era più in grado di articolare la parola, che non riusciva a stare in piedi ma che i suoi occhi trasmettevano la consapevolezza del mondo che lo circondava. Era lucido ma non riusciva più a comunicare il suo pensiero e questo per lui era sicuramente più doloroso di tutto il resto. Era ricoverato già da tempo ma non riceveva molte visite e forse è stato meglio così, gli avrebbero fatto ricordare i tempi andati e questo sarebbe stato quasi uno sgarbo. Il rivedere amici e conoscenti lo avrebbe riportato indietro, con i ricordi, a ciò che non era più.
Non era bello vedere nel suo sguardo quello che si vedeva ultimamente: il dolore della consapevolezza di non essere più quello di una volta. Non è facile ricordare le parole che negli ultimi incontri la gente gli rivolgeva salutandolo, ma molti però erano arrabbiati con lui perché si lasciava andare, non lottava e non accettava alcun aiuto – in questo però ha continuto ad essere il Vincenzo di sempre – e al vederlo ridotto così usavano un tono di voce non certo benevolo nei confronti di chi lo aveva spinto a ridursi in quello stato.
Uno dei suoi amici quando ha saputo della sua dipartita ha ricordato, con rammarico, che spesso si è dubitato della sua infermità – “fa finta” – dicevano; troppa era la differenza fra il Vincenzo che si conosceva e quello che manifestava i primi sintomi della malattia che lo ha portato via. Il ricordo che conserverà più a lungo di lui è legato al suo pranzo di nozze al quale Vincenzo partecipò con la sua bambina, all’attenzione con la quale la seguiva, a come la guardava. “Spero per il bene della piccola che la gente, parlandole di Vincenzo, non le racconti solo che a volte, negli affari, era capace anche di apparire sgradevole, ma che le dica ciò che Vincenzo Musceo era realmente, un’uomo con un grande cuore.” Non resta altro da dire. “Ciao Vincenzo”