L’assise, inoltre, chiederà al servizio legale comunale se è possibile per il Comune di Modugno recedere dal Consorzio ASI. In questo caso, una Commissione Consiliare di Verifica e Studio si occuperà di vagliare le ricadute di una eventuale gestione diretta del territorio comunale ricadente nell’Agglomerato industriale Bari-Modugno. Nel caso in cui il recesso non fosse possibile, la Commissione provvederà ad elaborare un documento con la descrizione delle azioni da richiedere al Consorzio ASI e alla Regione Puglia, in base alle proposte emerse durante il Consiglio.
L’Asi, della quale Modugno è membro attivo da 20 anni, è nata allo scopo di costituire un’area dedicata alle piccole e medie imprese al fine di creare un incontro di collaborazione produttiva tra i Comuni. Alla scadenza dell’attuale Cda, prevista per l’aprile prossimo, verrà nominato un nuovo direttivo del quale entrerebbero a far parte Confindustria, Provincia di Bari, Comune di Molfetta, Camera di commercio, Comune di Bari, lasciando da parte i comuni di Modugno e Bitonto. Questo significherebbe che il territorio che il paese ha ceduto come area industriale verrebbe gestito da un Cda nel quale Modugno non sarebbe rappresentato.
«C’è bisogno di ordine – ha commentato il sindaco – troppo spesso le pertinenze dei comuni e dell’Asi sono state confuse. Uno scollamento dei comuni porterebbe solo ad una maggiore caoticità e ad un arretramento. Se si vuole che ci sia una crescita dell’area industriale è necessario collaborare, non estromettere». « Il Comune di Modugno ha aderito al consorzio con intenzioni positive – ha aggiunto Gatti – ma la realtà di oggi è ben diversa da quella di 20 anni fa: l’Asi ha sottratto a Modugno numerose aree agricole e se volessimo fare un bilancio tra costi e benefici questo risulterebbe negativo. L’Asi và rivista e c’è bisogno della collaborazione di tutti i comuni e degli imprenditori».
Dello stesso avviso del sindaco Gatti sono stati la Segretaria provinciale della Cgl di Bari Anna Lepore, il presidente della Confartigianato Raffaele Cramarossa, il presidente del Cna Nicola Di Cristo e il presidente del comitato Pro-Ambiente Ferrulli, che hanno partecipato al consiglio straordinario rimarcando non solo l’urgenza di chiarire la posizione di Modugno, ma anche di creare un direttivo che vada ben oltre le beghe politiche o amministrative e che tenga maggiore conto dell’ambiente, con più aree verdi e rispetto per il patrimonio naturale, del benessere dei cittadini e dei lavoratori dell’area industriale.