il sindaco Mimmo Gatti
“Non rimarremo inermi all’eventualità che Modugno sia espropriata del suo territorio. L’Amministrazione, con il coinvolgimento di tutte le associazioni di categoria presenti sul territorio e con la cittadinanza attiva, metterà in atto ogni azione per la tutela del proprio territorio e dei suoi cittadini, valutando anche la possibilità di recedere dalla partecipazione al Consorzio Asi”. Si conclude così la lunga nota diffusa dal sindaco, Mimmo Gatti, con riferimento alla composizione del Consiglio di amministrazione del Consorzio dell’Area di Sviluppo Industriale di Bari. “Lo scorso 29 ottobre – spiega Gatti – si è tenuta presso la sede dell’Asi l’assemblea dei soci avente all’ordine del giorno la discussione sulla composizione del Consiglio di Amministrazione. Nel corso della riunione si è ipotizzata l’esclusione di qualsivoglia rappresentante dei Comuni di Modugno e Bitonto dal suddetto organo. Non può l’Amministrazione Comunale di Modugno, unitamente alle forze produttive della città e all’intera cittadinanza, esimersi dal rigettare con sdegno e con forza ogni ipotesi di esclusione della Città dall’organo di Governo del Consorzio come Comune maggiormente rappresentativo in termini di territorio concesso. Modugno, infatti, – continua Gatti – con i suoi 900 ettari, rappresenta indubbiamente il Comune-capoluogo dell’Asi, che ha sacrificato più di tutti il proprio territorio, ancor più della città capoluogo di provincia, in termini di: depauperamento del comparto agricolo; espropri dei terreni agricoli effettuati con indennità del tutto inadeguate e penalizzanti; tumultuosa espansione urbana con accentuate caratteristiche di città-dormitorio; esposizione del territorio al rischio di inquinamento atmosferico, acustico, veicolare, delle acque, del suolo e del sottosuolo; compromissione dei parametri e dei vincoli di natura idrogeologica e paesaggistica; imposizione di scelte non condivise dalla città, come l’autorizzazione a pesanti insediamenti industriali a carattere inquinante, tipo impianti di produzione di energia elettrica. Gli insediamenti produttivi allocati hanno dato slancio all’economia dell’area barese, senza che la città di Modugno ne abbia mai tratto evidenti benefici, tantomeno sul profilo occupazionale cittadino. Le quasi 500 aziende presenti sul territorio modugnese lamentano da sempre la carenza di servizi per sé e i propri dipendenti, la mancanza delle condizioni minime di sicurezza, la scarsezza di iniziative volte alla promozione e allo sviluppo del territorio e delle imprese locali. Avevamo pensato – conclude il sindaco – che fosse questa loccasione propizia affinché alla città di Modugno fosse riconosciuta in modo unanime dai soci, anche nell’ottica di una turnazione, la responsabilità di guida nell’attività di Governo del Consorzio; non abbiamo ancora rinunciato a questa aspirazione ma ci ritroviamo oggi improvvisamente, quasi senza aver avuto possibilità di confronto, in una situazione incredibile in cui non verrebbe riconosciuta nemmeno la possibilità di avere un proprio rappresentante nel cda. Deve passare il principio che solo una stretta connessione con il territorio può rilanciare l’Asi. Il timore è che sulle spalle dei modugnesi si stiano consumando operazioni altre per ritrovare alcuni equilibri di rappresentanza persi nel tempo, lontano da Modugno, e che coinvolgono gli altri Enti interessati e alcune Associazioni di categoria. La sensazione, forte, è che sia davvero così. Ci auguriamo di sbagliare”.
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