Già 7 anni fa l’Arpa affermò, dopo una serie di monitoraggi, il rischio per la salute dei residenti della zona. In questo spazio dedicato alla realtà del quartiere Cecilia, abbiamo spesso ironizzato sui problemi perchè convinti che la verità sia più sopportabile se detta con una battuta o un sorriso. Ma quella dell’elettrodotto è una verità che non può essere mitigata, è un problema serio che ha già creato danni di una certa entità e sta continuando a farne.
La rete dei tralicci che attraversa il quartiere e che passa da Via Liguria, Via G. La Pira e fiancheggia Via Abruzzi è pericolosa per la salute e l’ambiente. Non vogliamo provocare allarmismi ma dire le cose come stanno aiutandoci con le testimonianze dei fondatori dell’associazione Giorgio La Pira, che stanno seguendo il problema da vicino, e con i dati dei rilevamenti della società Cspa. Il controllo sulle emanazioni dell’elettrodotto è iniziato nel 2007, quando il Comune di Modugno ha monitorato le emanazioni della centralina elettromagnetica antistante la scuola elementare Ghandi.
Negli ultimi 12 mesi la soglia di allarme è stata superata per ben 11 volte, superando la soglia di valore limite di 5,00 V/m, e la soglia di allarme di 6 V/m (in concreto i dati rilevati il giorno 7 marzo u.s. dalla centralina erano pari a 90,80 V/m ed il 27 ottobre u.s. si misuravano 101,20 V/m). I dati relativi ai valori monitorati in prossimità dell’elettrodotto possono essere reperiti sul sito della Cspa, www.cspa. it, nella sezione dedicata al comune di Modugno, alla voce elettrosmog. Questi dati sono emblematici e ci fanno capire come l’elettrodotto, che è di proprietà della Rfi (ex Ferrovie dello Stato) ma è anche a disposizione di Terna s.p.a., sia ancor più da considerarsi pericoloso.
“Già 7 anni fa – ha commentato Matteo Lupelli, presidente dell’associazione Giorgio La Pira – alcuni abitanti di Cecilia hanno sollevato il problema dell’inquinamento ambientale elettromagnetico relativo alla presenza dei tralicci e sulle possibili conseguenze per la salute. Su sollecitazione e invito della comunità parrocchiale alcuni tecnici dell’Arpa hanno accettato di fare indagini e rilevamenti sull’area e, in maniera ufficiosa, hanno affermato che c’erano dei forti rischi di inquinamento e che i tralicci, alcuni dei quali situati a meno di 12 metri dalle abitazioni, non potevano far bene alla salute”.
La questione ha riguardato anche, sia pur indirettamente, la costruzione del prolungamento ferroviario metropolitano Bari Centrale – quartiere S. Paolo, dalla fermata Ospedale alla Stazione Cecilia: in data 10/05/2007 è stato sottoscritto un Protocollo d’intesa tra RFI, Comune di Bari, Comune di Modugno, Regione Puglia e Ferrotramviaria per la risoluzione dell’elettrodotto RFI a 150 kV in parte interferente con il tracciato del Prolungamento ferroviario in argomento e sul Bollettino ufficiale della Regione Puglia – n.28 del 20-02-2008, all’interno della Determinazione del Dirigente Settore Ecologia per l’espletamento della verifica di Valutazione di impatto Ambientale si legge: «Per quanto riguarda l’elettrodotto, che posiziona 8 dei suoi tralicci in corrispondenza della fascia di scavo della fermata, verrà spostato in altra sede, eliminando tra l’altro una delle situazioni di pericolo ambientale che condizionano la vita dei residenti».