Bus urbani, 250mila km dall’ospedale San Paolo fino alla zona artigianale. In “politichese” si dice che un paese che vuole crescere deve migliorare le proprie infrastrutture. Tra queste un’importanza strategica è ricoperta dai trasporti e ancor più da quelli pubblici che spesso possono rispondere sia ad esigenze ecologiche che ad esigenze sociali.
Di questo abbiamo parlato con l’assessore ai Trasporti del Comune di Modugno, Giuseppe Mangialardi, nel tentativo di capire come l’amministrazione si sta muovendo per perseguire obiettivi strategici per la città. Se da un lato è vero che la presenza di mezzi pubblici urbani non è abbastanza numerosa da dissuadere dall’utilizzo di mezzi privati, è pur vero, riferisce l’assessore, che i nostri mezzi rispondono soprattutto alle esigenze di anziani e dei pazienti di ospedali.
«Negli ultimi anni – sottolinea Mangialardi – il chilometraggio del percorso urbano è aumentato da 100.000 a 250.000 chilometri, a costo zero per il Comune, e la linea dei pullman Miccolis raggiunge il “SERT”, la ASL di via I maggio, il “Cavallino”, l’ospedale “San Paolo” e la zona artigianale». Un’attenzione particolare merita il servizio per i disabili e per gli anziani: per loro il trasporto pubblico è gratuito se rientrano nei casi previsti dalla legge 104/92. L’assessore precisa che «il servizio ad oggi è erogato a 78 persone che ne hanno fatto formale richiesta e collega le scuole in cui gli studenti disabili sono iscritti e i centri diurni di accoglienza, servendo anche la popolazione di zona Cecilia».
Per fornire il servizio il Comune si è dotato di 3 automezzi di cui 2 di proprietà comunale e 1 in comodato d’uso impiegando 3 autisti a tempo indeterminato e 3 autisti più un assistente su ogni mezzo con contratto a tempo determinato. Circa i trasporti extraurbani, bisogna precisare che questi non sono di competenza comunale eppure l’intervento del Comune è stato necessario per la pianificazione di tragitti anche fuori dal nostro territorio per il raggiungimento di centri di cura ospedalieri come il “Di Venere” o altri centri riabilitativi per disabili, tutto a spese della Regione.
Ma parlando di trasporti non si può non pensare all’annoso problema delle ferrovie che di fatto tagliano in due il paese. «Circa il tracciato ferroviario appartenente alle ex Ferrovie dello Stato – ci informa l’assessore – esiste un progetto che prevede la delocazione del percorso ma l’aggiudicazione dei lavori è sospesa per un contenzioso tra le aziende concorrenti e i tempi, essendo giudiziari, non sono quantificabili. Diverso discorso invece va fatto sul tracciato delle FAL che vedrà l’interramento dei binari e per la cui realizzazione sono previsti tempi brevi: il progetto accompagnato da un finanziamento di € 26.000.000 è stato appaltato ed è in corso l’approvazione di Comune e Regione». Insomma, parlando di trasporti e viabilità, fuor d’ironia possiamo affermare che di strada ne è stata fatta ma c’è ancora da camminare.