Crisi al Comune, il Pd chiede una pausa di riflessione

Può un governo cittadino entrare in crisi a tre mesi dalle elezioni? A Modugno accade anche questo. Di fatto a questa amministrazione restano 45 giorni di vita (l’attività si interrompe 45 giorni prima del voto), e ancora ci sono forze politiche che chiedono dimissioni e pause di riflessione. A metterlo nero su bianco il gruppo consiliare del Pd, che ha scelto di disertare i Consigli comunali del 15, 16 e del 18 febbraio. In un documento è spiegata la ragione politica e tecnica della decisione.

 L’oggetto della contesa riguarda le ultime iniziative urbanistiche all’attenzione della massima assise cittadina. In particolare si tratta di due proposte. La prima prevede la riperimetrazione di due maglie edificabili alla periferia della città, in particolare nei pressi del parco San Pio su viale della Repubblica. Suoli di proprietà del costruttore Pasquale Lombardi, più noto come Lello, notoriamente vicino al Pdl. L’altra riguarda due aree “a servizi” nelle quali la società Habitat Costruzioni Spa, sempre della famiglia Lombardi, propone di realizzare un centro benessere e un fabbricato per uffici finanziari alti, rispettivamente, 14 e 18 metri. Progetto presentati agli uffici preposti del Comune e approdati in Consiglio senza una preventiva attività di confronto tecnico-politico.

Provvedimenti troppo importanti per essere recepiti e approvati così all’improvviso e in così poco tempo. “Può un Partito quale è il Pd – spiegano allora – inseguire iniziative politiche che non appartengono né al partito stesso né ai vertici dell’amministrazione comunale? Può un Consiglio comunale in scadenza assumersi la responsabilità di approvare a fine mandato provvedimenti che mutano in modo significativo l’assetto e la vivibilità di alcuni quartieri senza tener conto della visione complessiva della città e senza aver minimamente concertato con i residenti la portata degli interventi? La documentazione consegnata ai consiglieri comunali è, inoltre, carente ed approssimativa, priva delle proposte di delibera, priva di relazioni tecniche esplicative, priva di elaborati grafici esaustivi. Si può partecipare ad un Consiglio comunale di natura urbanistica prescindendo da questi elementi essenziali?”. Le risposte che il gruppo consiliare del Pd fornisce ad ognuna di queste domande è “certamente no”.
“Per tali motivi – concludono – il gruppo consiliare del Pd con questo atto intende da subito aprire una fase di riflessione politico-amministrativa tra il Sindaco e le forze politiche del centrosinistra, affinché ci si interroghi sull’opportunità e sul senso della fine di questo mandato legislativo”.
E così, consegnato alla presidente del Consiglio comunale, Stella Sanseverino, all’inizio della seduta e pubblicamente letto ai consiglieri presenti, il documento ha sortito l’effetto di far saltare il Consiglio. Ma avrà anche aperto l’annunciata crisi di governo?

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