A Modugno per alcuni avvocati locali 15 casi incriminati. Nell’ultimo periodo non solo non ci sono nuove denuncie, ma sono state ritirate alcune vecchie richieste di risarcimento danni. Ci sarebbero anche modugnesi “furbetti” tra gli indagati nel fascicolo d’inchiesta della Procura di Bari su presunti risarcimenti per false cadute.
L’ipotesi accusatoria a carico di decine di persone è associazione per delinquere finalizzata a truffa e falso. Quello che emerge dalle indagini della polizia giudiziaria guidata dal vicequestore Pietro Battipede, è che in una trentina di casi pedoni distratti avrebbero denunciato falsi incidenti sulle strade di Modugno, dovuti a marciapiedi sconnessi e buche. Più di 400 i casi su cui si stanno concentrando gli accertamenti degli investigatori, un centinaio quelli già accertati tra Bari, Bitonto e Modugno.
La truffa è quantificabile in 500mila euro, se si considera che le richieste risarcitorie per i “danni provocati dai dissesti della pubblica via sono di importo pari o inferiore a 5mila euro. Solo a Modugno il Comune potrebbe aver subito un danno di quasi 150mila euro, ma da palazzo di città non c’è stata nessuna denuncia. I fatti contestati si riferiscono agli anni 2007-2009.
Nel fascicolo della pm Angela Morea, si ipotizzano reati a carico dei denuncianti, degli avvocati che ne hanno curato le pratiche e le richieste di risarcimento, dei medici curanti che ne hanno firmato i certificati attestanti i presunti danni fisici dovuti alle cadute. Nell’indagine sono emersi nominativi ricorrenti “con allarmante frequenza – scrive la Pg – tra danneggiati e testimoni oculari, non di rado con scambi di ruoli tra loro (spesso, cioè, i primi figurano quali testi nei sinistri occorsi a chi aveva già rilascia to dichiarazioni testimoniali in loro favore)”.
L’inchiesta mira ad accertare anche il ruolo delle assicurazioni, che potrebbero risultare compiacenti nell’associazione ipotizzata. Nella sola città di Bari, dove il fenomeno è stato denunciato dall’ufficio del direttore generale del Comune, sono stati accertati 57 casi e su un’altra ventina sono in corso verifiche. Cinque gli studi legali coinvolti. Altri 15 casi a Modugno con un solo studio “incriminato”, del quale però non è noto il nome. A Bitonto sono una quarantina, assistiti dallo stesso avvocato.