Lettera aperta :
* a Nicola Bonasia Sindaco del Comune di Modugno;
* al Gruppo Whatsapp Conferenza Capigruppo;
* a tutti quanti interessati alla tutela del patrimonio storico/culturale e architettonico/urbanistico della nostra Città, che è e rimane “cosa di tutti e non di pochi intimi”
Modugno (BA), addì 03-09-2021
Caro Nicola Bonasia – Sindaco di Modugno e, quindi, anche “mio” Sindaco, come spesso e più volte ripetuto – ancora una volta sento il “diritto-dovere”, quasi elevato ad “obbligo” – sia istituzionale (in veste di libero – molto libero – consigliere comunale in carica) ma, soprattutto, da semplice, comune “libero cittadino”, che vive la nostra Città da oltre settant’anni – di intervenire su argomenti storico/culturali e architettonico/urbanistici che riguardano, molto da vicino, il tanto vituperato patrimonio immobiliare nell’ambito del Centro Storico Cittadino.
E tanto – anche se irritualmente direbbero quelli “bbbuoni” a tre “B” e non con rituale interrogazione e/o altro – proposto nella più spontanea tranquillità di sempre, dettata soprattutto dalla consapevolezza di dover adottare il semplice buon senso dell’uomo della strada.
Da tempo, quasi immemorabile, stiamo assistendo al degrado sempre più evidente – quasi al limite della irreversibilità – di particolari edifici storico-istituzionali che, nel tempo, hanno segnato veramente il “passo” per la nostra Città e per coloro che ancora oggi la vivono.
Un “passo” segnato con tanto di specifica caratterizzazione cui non è possibile – in particolare per chi ha la mia età – non fare riferimento. E, al proposito, ecco qui di seguito due emblematici esempi che, nel tempo, rappresentano fedelmente la realtà cittadina:
a)- Come si può pensare di rinunciare alla civiltà, relegando nell’insano dimenticatoio umano, la storia dell’ex “Cine-Teatro Santa Lucia” – per l’appunto in quel di Via Santa Lucia – e, nello stesso tempo, apprezzare nella sua essenza emozioni e contenuti del film “Nuovo Cinema Paradiso” di Giuseppe Tornatore, con tanto di “Morriconiana” colonna sonora !?! E come si può restare inermi di fronte allo scempio di “quel” raro esempio di architettura d’epoca, quasi ridotto a rudere urbano che, da un momento all’altro, potrebbe anche collassare!?!
b)- Come si può far finta di non vedere né di osservare le condizioni di avanzato stato di degrado in cui versa lo storicissimo Palazzo Scarli in quel di Piazza del Popolo – anche antica sede notarile (Notaio V. De Felice e Notaio E. Cardinali) dove sono stati rogati, sino alla prima metà degli anni settanta, tutti gli atti pubblici di trasferimento di beni immobili ricadenti nel nostro Comune – e, nello stesso tempo, vantarsi di una “Modugno Millenaria” che, nello stesso tempo, dimentica un vero e proprio “monumento storico” di oltre cinquecento anni, che altre realtà, sicuramente, ci invidiano !?! Peraltro, un vero e proprio “gioiello” elevato a “simbolo” della nostra Città, da tutelare e preservare – anche con la eliminazione delle cosiddette tante “superfetazioni” – senza stravolgerne natura, essenza, ratio e quant’altro di intoccabile né alterabile o, più nel concreto, adulterabile.
Pertanto, caro il mio Sindaco, “grande capo” della nostra comunità, chi o che cosa aspetti, a farti promotore di iniziative serie – (lasciando perdere “vedette” d’altri tempi e… quant’altro) – afferenti, per esempio, seri investimenti nell’acquisto di edifici del valore storico- architettonico da restituire senza se e senza ma, alla Città !?! E tutto ciò prima ancora che, proprio quegli edifici di cui ai precedenti Punti “a)-” et “b)-” – se pur vincolati dalla Sovrintendenza – possano comunque diventare ambite “prede” di famelici “voglie” – e diciamo soltanto “voglie” – particolarmente suggerite dal gran dio denaro.
Carissimo Nicola, anche mio Sindaco, non tenere conto del fatto che le proposte sin qui formulate – se pur in maniera molto semplicistica e inconsueta, ma altrettanto decisa – siano state avanzate proprio dall’ultimo (in ordine cronologico) dei Consiglieri comunali in carica e, peraltro, di Minoranza od Opposizione che dir si voglia. Piuttosto rivolgi forze, attenzione e risorse (da ricercare in maniera opportuna sui canali istituzionali) ai contenuti delle proposte come prima esposte, guardando oltre – molto oltre – e al di là di ogni e qualsiasi formalismo dettato da schemi di facciata. Molto spesso – più che “schemi”, scheletri o paradigmi – legati ad anacronistiche quanto fantasiose congetture pseudo politiche, determinate da meri interessi di bottega, di bassa (molto bassa, anzi bassissima) macelleria anche mediatica, quasi sempre camuffate da una lesa maestà d’altri tempi senza testa né coda.
Nella speranza che si possa fare buon uso dei suggerimenti proposti con la presente, non rimane che porgere un cordiale saluto e arrivederci, per affrontare argomenti seri, qualificati e qualificanti, in nome e per conto di coloro che “diciamo” di rappresentare.
Modugno (BA), addì 03-Settembre-2021
Pietro Losole – per tutti e, semplicemente: Pierino