Vivremo in una nuova era? Intanto viviamo nell’era passata

 

Il quattro ottobre auspicavo che i due candidati sindaco si unissero, come nei 5 anni all’opposizione, per dare vita ad una amministrazione all’altezza di Modugno. Auspicio accolto più come una provocazione che come un invito alla concordia nel dopo elezioni. Il clima, per quello che era stato detto nei comizi del giorno prima, era ancora rovente. I malumori degli sconfitti e gli sfottò di chi non sa vincere hanno mantenuto bollente a lungo il clima. Malamente accolta sui social anche l’offerta, ignorata, di una bucolica passeggiata per ripristinare la vecchia armonia.

Da martedì scorso conosciamo i nominativi dei componenti della giunta comunale, mentre si prevede per l’inizio della prossima settimana la proclamazione dei consiglieri eletti.
Finora, forse perché impegnato a fronteggiare l’emergenza Covid, Nicola Bonasia non ha dimostrato di voler fare il sindaco in un modo diverso dei predecessori, anzi. Alcuni segnali, come le modalità per la scelta degli assessori, portano a pensare che il suo operato seguirà la linea tracciata da chi l’ha preceduto. Quella linea fomentatrice di discordie che è il “Divide et impera”. Come anche il non coinvolgere i rappresentanti dell’altra metà degli elettori, con i quali condivide la provenienza politica, sembra più una rivalsa che un segnale di “differenza”.

Dimenticare la frustrazione dell’essere opposizione e assumere l’atteggiamento della maggioranza di allora, fa pensare che Bonasia voglia fare il sindaco come quelli di una volta. Quelli del “io sono io e voi non siete … come me”.

Ampliare le divergenze e rimarcare i confini maggioranza-opposizione, avrà come unico risultato quello di rinsaldare fra i modugnesi l’opinione che nulla è cambiato. Che, come in passato, si sprecherà il tempo a discutere su chi è “più meglio” degli altri, senza alcuna idea o proposta di sviluppo.

Se il sindaco continuerà ad essere solo il “nuovo sindaco”, la nuova Era promessa continuerà ad essere solo quella che era.

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Un commento

  1. Tutto è perfettibile se nessuno esclude nessuno.
    A competizione elettorale terminata è sempre stato inutile continuare a sentirsi avversari.
    Ora più che in altri tempi.
    Stiamo attraversando una fase difficile e nessuno deve sentirsi fuori.
    Restiamo uniti e ritorneremo ad essere comunità.
    Bonasia è il sindaco di tutti ma non tutti hanno ancora realizzato questo semplice concetto.

    Ad maiora…

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