Forse sono solo sfortunate coincidenze ma si diffonde sempre più la convinzione che i comizi di “Fabrizio Cramarossa Sindaco di Modugno” portino iella ai suoi sostenitori. Appena accenna a qualche questione a cui tiene in modo particolare, sulle stesse si addensano scuri nuvoloni accompagnati da rumorosi tuoni e fulminee reminiscenze.
Andiamo con ordine. Dopo lo sfortunato accenno alla “guerra dei market”, in uno dei suoi ultimi appuntamenti con i modugnesi, ha accennato al mondo delle cooperative edilizie (fra le quali la “coop. Guido Rossa 2”, che fa bene a dire che ha bisogno di un aiuto da parte dell’amministrazione) richiamando alla memoria dei presenti più attenti le questioni riguardanti gli espropri delle cooperative che hanno realizzato gli immobili alle spalle della chiesa dell’Immacolata. Espropri che, non regolarizzati come previsto dalle norme, ora costringono il comune e quelle cooperative a risarcire con qualche milione di euro i proprietari dei suoli occupati. Tutte le cooperative, esclusa, però, la Guido Rossa, (la prima, non la “2”) che non si capisce perché, unica fra le altre, ha visto accolta l’eccezione della prescrizione e che, pertanto, solo il comune è stato condannato al pagamento di oltre 400.000 euro per il suolo occupato. Circostanza questa che ha destato qualche perplessità nei soci delle altre cooperative. Perplessità che aumentano perché a questo proposito si aggiunge la questione scottante che riguarda i criteri per la formazione delle graduatorie delle cooperative edilizie; fatto, questo, non certo “fortunato” per alcuni imputati del processo del quale domani, 30 settembre, nelle aule del tribunale di Bari si celebra una nuova udienza.
Questa la questione: in un torrido 30 agosto 2012, il clima arroventato non solo dal solleone ma anche dalle sempre più allarmati notizie delle indagini a carico dei funzionari comunali e dei politici di loro riferimento, l’allora dirigente del settore urbanistica del comune di Modugno, in una RACCOMANDATA A MANO, protocollata con il n. 40761, indirizzata alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari, solleva dei dubbi sulle modalità di adozione ed approvazione, da parte del consiglio comunale, del regolamento per la formazione delle graduatorie delle cooperative edilizie. Regolamento approvato solo dai 17 consiglieri presenti nel CC del 21 luglio del 2008 e adottato dall’amministrazione Rana. Tale nuovo regolamento sostituiva quello approvato all’unanimità del CC del 7 dicembre 2005. Nella relazione, il dirigente, con riferimento alla Cooperativa Edilizia fra Lavoratori COEDIL a r.l. – collocata, per effetto del nuovo regolamento, dal 5° al primo posto della graduatoria – fa presente che la compagine sociale di quella cooperativa “comprende fra presidente e vari soci, soggetti aventi relazioni di parentela con persone indagate a seguito delle note vicende urbanistiche che interessano o che hanno interessato il comune di Modugno”.
Risulta, infatti, che il sig. S.R.S. Presidente e Legale Rappresentante della COEDIL, sia il figlio di un ingegnere già assessore all’urbanistica del comune; che il socio, V. L. (che attualmente è stato riconfermato consigliere comunale, primo degli eletti in una lista in appoggio al candidato sindaco Cramarossa) è figlio di un ex consigliere comunale in carica in quegli anni; e infine un altro dei soci della cooperativa, il sig. M.D. sia figlio di uno dei tanti assessori all’urbanistica che negli anni si sono succeduti nelle due amministrazioni Rana.
Forse, per evitare simili “sfortunate coincidenze”, il candidato Cramarossa farebbe bene ad affidare a qualcuno del suo gruppo l’esposizione di argomenti così delicati. Non a qualcuno di quelli che finora sono restati in ombra però.