Il 70% dei 1000 ettari su cui si sviluppa il consorzio ASI fa parte del comune di Modugno. Se tale percentuale fosse rispettata per la composizione del Consiglio di Amministrazione, Modugno potrebbe nominare 3 dei 5 consiglieri, compreso il Presidente. Ma non funziona così; è solo grazie alla “clemenza” degli altri 7 soci del Consorzio se Modugno riesce a nominarne solo uno (e non sempre). Al Comune/città Metropolitana di Bari, sulle aree della quale sorge la parte minore del consorzio, vanno invece il presidente e un consigliere. Gli altri due consiglieri sono nominati rispettivamente dalla Camera di Commercio e dalla Confindustria di Bari. Giovinazzo, Bitonto e Molfetta, gli altri soci del consorzio, raramente hanno visto rappresentati i loro interessi industriali nel C.d.A. del Consorzio.
Nel settembre del 2019, il sindaco Nicola Magrone si dimise dal CdA e nominò, in sua vece, l’ing. Massimiliano Di Febo. Professionista impegnato nelle attività di amministrazione e finanza come direttore generale di una società di progettazione. Un ruolo certamente gravoso che lo impegna costantemente e non gli permette di svolgere appieno il suo mandato di consigliere/difensore delle attività produttive modugnesi.
Nomina prettamente fiduciaria da parte del sindaco Magrone. L’ing. Di Febo è stato candidato due volte alle comunali, nel 2015 per il candidato sindaco Nicola Magrone e nel 2020 per Pietro Losole. Nelle due competizioni, molto probabilmente a causa dei suoi impegni professionali, non ha raccolto un ampio consenso elettorale. La seconda volta, pur rappresentando da oltre un anno il comune di Modugno nel CdA ASI, ha raccolto meno di 20 voti.
Modugno ha bisogno di un consigliere che si occupi, stabilmente e per più delle ore giornaliere necessarie, delle aziende e degli insediamenti produttivi del territorio. Un consigliere ASI che si interfacci con l’amministrazione e con i rappresentanti locali degli artigiani e dei lavoratori, per raccogliere pareri e fornire suggerimenti. Che promuova iniziative imprenditoriali, che raccolga finanziamenti e solleciti le imprese ad afferrare opportunità di sviluppo del lavoro nel territorio modugnese.
Tutto questo non è stato fatto, certo per mancanza di tempo, ma l’ing. Massimiliano Di Febo dovrebbe rimettere il proprio incarico a disposizione dell’attuale amministrazione.
Una “moral suasion” dell’ex sindaco Magrone, affinché l’attuale consigliere si dimetta, non sarebbe un “regalo” per il suo successore Bonasia ma per l’intera Modugno.