Appena finisce di parlare di “aiuto alle cooperative” si scopre che il consigliere che nel prossimo consiglio comunale tornerà con lui ad occupare i banchi dell’opposizione, è socio di quella “Cooperativa Edilizia fra Lavoratori COEDIL” tanto favorita dalla sorte. Come scriveva alla procura della Repubblica il dirigente del II° SETTORE URBANISTICA ED EDILIZIA PRIVATA del comune nel 2012, la cooperativa COEDIL, è diventata 1° in graduatoria (invece di 5° a pari-merito con altre due cooperative, sul totale di 9) grazie alla favorevole opportunità offerta dalla revisione, nel 2008, del regolamento sulle assegnazioni delle aree edificabili alle cooperative edilizie. Revisione ritenuta “opportuna” dall’allora dirigente dell’urbanistica comunale (oggi imputato, nel noto processo, insieme al sindaco e all’assessore all’urbanistica dell’epoca). Quel regolamento, che sostituiva il precedente del 2005, assegnava alla COEDIL, costituita in larga maggioranza da soci dell’allora UDC modugnese, il 1° posto in graduatoria e nello stesso tempo relegava al 5° posto la cooperativa edile, denominata E. Berlinguer, di chiara e robusta costituzione di sinistra!
Ricordato questo, uno si chiede “e che ci azzecca la sfortuna con l’invito di Cramarossa a Decaro?”
Ci azzecca, ci azzecca, perché consultando una visura storica della camera di commercio di Bari risulta:
- che l’attuale sindaco di Bari, Antonio DECARO, era socio della stessa SOCIETÀ COOPERATIVA FRA LAVORATORI COEDIL – II.CC. PRIMA;
- che l’allora non ancora sindaco di Bari, Antonio DECARO, in data 01/06/2001 viene nominato ALLA CARICA DI SINDACO EFFETTIVO della suddetta cooperativa;
- che Antonio DECARO resta in tale carica fino al 19/09/2006, due anni dopo la sua nomina ad assessore alla mobilità e al traffico da parte dell’allora sindaco di Bari, Michele Emiliano.
Io non sono superstizioso, ma fino a quando potrò resistere dal parafrasare Napoleone Bonaparte dicendo:“Preferisco un candidato sindaco bravo ad uno sfortunato”?