La forza del vento ha divelto la copertura degli spalti del campo di calcio. Strano destino quello delle strutture sportive a Modugno. Già due anni fa, nell’estate del 2016, un altro temporale causò la distruzione della copertura delle piscine comunali. Da allora la struttura, che accoglieva centinaia di utenti e alcune squadre di atleti, continua ad essere chiusa e non si sa ancora se sarà riaperta. Eppure nel suo intervento in consiglio comunale, il sindaco Magrone, rispondendo al consigliere Sciannimanico che si preoccupava dei tempi lunghi che si prospettavano per il ripristino dell’impianto sportivo, affermò “potrei dire che è stato troppo veloce questo iter” per il recupero della funzionalità delle piscine (cons. com. del 27/07/2016).
I lavori alla copertura sono stati eseguiti ma la struttura rimane chiusa perché sono necessari svariati lavori di ripristino, causati dalla mancata manutenzione dell’impianto. Nel frattempo l’amministrazione non riesce a mettere a punto una gara d’appalto per tali lavori.
I consiglieri di opposizione, in particolare Vito Del Zotti del Pd, assicurano che all’amministrazione comunale sono giunte varie offerte di aziende disponibili alla gestione delle piscine e all’onere finanziario dei lavori di ripristino. Nulla è stato risposto a queste aziende; intanto gli utenti, molti dei quali avevano già pagato iscrizione e quote mensili anticipate, insieme alle squadre sportive che si allenavano in quella struttura, se ne vanno al San Paolo o alle piscine dello stadio di Bari.
Una delle scuole di calcio modugnese, se non la più antica perlomeno quella con più titoli conquistati, la A.C. Barinsieme, da sempre sorretta da Giuseppe “u’ gallucc” D’ambrosio, spera che a differenza delle piscine, il campo sportivo torni ad essere agibile, per i tanti ragazzi e bambini che fanno sport a Modugno, nei tempi minimi necessari.
Destino un po’ strano, dicevamo all’inizio, quello delle strutture sportive comunali. L’amministrazione, ieri come oggi, addossa sempre le colpe dei disastri alla mancata manutenzione degli impianti, alla mancanza di attenzione delle vecchie amministrazioni. La colpa è sempre di chi li ha preceduti. Sembra che loro si siano insediati ieri. Forse è necessario ricordare a questi amministratori che loro sono stati presenti, in piazza del popolo, dal 2013 al 2014 e non per una settimana ma per più di un anno e ci sono tornati tre anni fa, un anno prima del disastro delle piscine. Non sono solo le vecchie amministrazioni ad aver trascurato Modugno, anche il sindaco Magrone “non la pensa proprio”.
A partire dall’ordine pubblico, vanto e argomento principale dei comizi elettorali di questa amministrazione.
Nelle prime ore della mattina di giovedì scorso, nella piazzetta di Via S. Giuseppe attigua ad un altro di quei campetti di calcio abbandonati di Modugno, sono stati esplosi dei colpi di pistola contro una abitazione privata. Motivo? Non è dato sapere. La gente ha paura di esporsi ed i carabinieri, intervenuti sul posto, hanno potuto raccogliere solo scarne notizie dai pochi testimoni che hanno riferito sull’accaduto. Il presidente del “comitato di quartiere Santo Stefano”, Pino Mele, da sempre impegnato nella difesa delle istanze dei residenti del quartiere, ha esternato la propria preoccupazione per la mancanza di attenzione e lo scarso impegno che questa amministrazione riserva verso i problemi dei cittadini di Modugno, non solo del quartiere Santo Stefano ma di tutta la città.
Non ci resta che sperare che a Modugno “cambi il vento “.