A rischio le Zone Economiche Speciali
“La Puglia non perda tempo prezioso nella partita per il riconoscimento delle Zes, le Zone economiche speciali. Mancano pochi giorni al termine per la presentazione dei relativi Piani di sviluppo strategico, ma la Regione non ha ancora reso nota la perimetrazione delle due Zes individuate: Adriatica (che include i porti di Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta e Monopoli) e Jonica (attorno al porto di Taranto). Nei piani devono essere indicate con precisione non solo le aree, ma anche i soggetti istituzionali ed economici interessati, oltre agli incentivi fiscali e burocratici concessi per favorire lo sviluppo delle imprese già attive e l’insediamento di nuove attività produttive”. Così Domenico Damascelli, consigliere regionale di Forza Italia.
“Dopo le prime riunioni convocate dal Governo regionale, sull’iter per la definizione delle Zes pugliesi non è dato avere notizie. Invece altre Regioni del Mezzogiorno – sottolinea Damascellii – hanno già preparato i loro piani. Sappiamo che alla Puglia spettano 4.408 ettari, ma non si sa quanti ne saranno distribuiti alle due Zes, né quali sgravi si intendano concedere, e sembra in stallo l’accordo con la Regione Basilicata per la costituzione della Zes interregionale che dovrebbe unire Taranto a Matera”.
“Se non si riuscirà a definire il Piano di sviluppo strategico delle Zes nei tempi previsti – osserva – si rischia di mandare in fumo un’opportunità irripetibile per dare competitività ai nostri porti e per sviluppare territori potenzialmente attrattivi, ma impantanati tra crisi e burocrazia. Come l’area industriale di Bari, porta naturale ai traffici con l’Oriente, dove multinazionali chiudono e licenziano, e diverse aziende sono in affanno“.
“Urge uno sforzo di responsabilità per concludere l’iter preliminare per la definizione delle Zes entro metà febbraio. La Puglia non può permettersi di perdere in partenza una partita che la vede in lizza con competitor molto motivati e risoluti, pronti a sfoderare sgravi e agevolazioni appetibili per gli investitori esteri” conclude il consigliere Fi.