o immorali?
Due aggettivi: immortale – immorale, che differiscono fra loro solo per una lettera, la T, e che raramente vengono utilizzati. Prendiamo il primo, immortale: è un aggettivo che indica ciò che, per sua natura, non può morire; uno dei sinonimi è “eterno”; l’anima è immortale, eterna. A volte utilizziamo “immortale” per indicare quello che, per qualità e importanza, non avrà fine o non sarà dimenticato. Una persona che per i suoi meriti o per la sua notorietà non sarà mai dimenticata. La storia, la memoria di ognuno di noi è piena di gesta e persone il cui ricordo resterà, per tutta la nostra vita, incancellabile, nei nostri cuori. Impossibile, purtroppo, utilizzare tale termine per indicare noi o un nostro caro, anche se vorremmo esserlo noi tutti. Eppure a Modugno dobbiamo sperare di diventare tutti immortali. Morire, in questa città, significa obbligare i parenti a buttare in qualche fossa comune i corpi dei defunti, vista l’impossibilità di reperire un misero loculo, una minuscola nicchia dove far riposare ciò che resta dei loro cari. Tutto ciò è immorale, ecco il secondo aggettivo del titolo di questo articolo, immorale. Tutto ciò che è apertamente contrario alle norme morali di una comunità. Norme morali che sono i fondamenti del costume sociale di un popolo. Immorale è essere incurante o volutamente offensivo del comune senso del pudore. Immorale è non preoccuparsi, pur dovendo, di risolvere i problema di un cimitero. Immorale è comportarsi, senza pudore, in modo differente da quello che si pretende facciano gli altri; immorale è pretendere rispetto non rispettando gli altri. Immorale è non onorare il dolore altrui, negare il pur minimo aiuto ai meno fortunati, spegnere nei loro cuori ogni speranza in una vita migliore. Immorale è cancellare dalla memoria i nomi di chi è morto per difendere la nostra patria, immorale è disperdere le loro foto, i loro cimeli. Immorale è cacciare per strada chi, in alcuni locali di un immobile comunale destinato a museo, custodiva il ricordo dei modugnesi caduti in guerra e si adoperava, gratuitamente, affinché in noi tutti restasse, immortale, il senso dell’onore di appartenere a questa città.
Peggio dei barbari (con rispetto parlando …. dei barbari)!