ancora poco e la sua calda estate finirà
Quella che si conclude sarà certamente ricordata come l’estate più calda che Modugno abbia mai sopportato. Tutti hanno subito il malessere dovuto alle alte temperature. Molti hanno dovuto sforzare i condizionatori domestici. Ai più fortunati di quelli sprovvisti di condizionatore d’aria è stato possibile prendere il fresco al mare o sul terrazzo di casa, comodamente sistemati all’ombra, a rimirare le onde i primi, il panorama offerto dal centro storico i secondi. Panorama fatto di tetti, campanili, altre terrazze, tante terrazze. Su una di queste però, quella del sindaco Magrone, anche se abbondantemente ombreggiata, nessuno ha preso il fresco. Il proprietario, come ognuno degli altri residenti, comodatari o meno dell’immobile, non ha voluto usufruire della fresca ombra fornita dalla struttura situata sulla terrazza. Una struttura che, da quanto è scritto su alcuni documenti che si dice provengano dall’ufficio tecnico comunale, è stata autorizzata come serra nel lontano 1983 ma che è stata, poi, indebitamente allargata negli anni successivi, tanto da coprire quasi per intero la superficie del lastrico solare, come è possibile rilevare da alcune foto (ritoccate?) prese dall’alto. Per tale abuso edilizio (così è scritto nei documenti di cui sopra) la sorella del sindaco, alla quale, presumibilmente, il sindaco ha concesso la terrazza in comodato d’uso, in qualità appunto di residente comodataria nell’immobile, nel 2004, cioè 13 anni fa, ha chiesto, ma non ha ottenuto, di poter sanare l’illecito allargamento della struttura usufruendo di uno dei tanti condoni edilizi che hanno permesso lo scempio urbanistico di Modugno. Siamo sicuri, anche perché crediamo a quanto dichiarato dal sindaco, che egli saprà dimostrare che tutto questo sventolio di documenti e fotografie aeree non è altro che una manovra occulta organizzata da quelle forze oscure che da sempre ostacolano il suo progetto di rendere Modugno giusta secondo la costituzione. Siamo sicuri che il dottor Nicola Magrone saprà dimostrare la falsità dei documenti secondo cui la sorella, coabitante nella sua stessa casa, ha presentato una richiesta di condono per abuso edilizio. Ne siamo sicuri perché, altrimenti, questo significherebbe che lui nulla sapeva e mai si sia accorto dell’anormale accrescimento delle dimensioni della sua serra. E siamo altrettanto sicuri che, fedele e coerente a quanto detto e fatto durante la sua lunghissima carriera da magistrato, saprà dissolvere le ombre che oggi offuscano la sua immagine facendolo apparire come uno dei tanti falsi sempliciotti ai quali vengono intestate proprietà e rendite a loro insaputa. Siamo certi, e non solo perché lui così ha detto, che il sindaco Nicola Magrone non ha terreni o costruzioni di sua proprietà sui quali siano stati commessi abusi edilizi per i quali debba chiedere, o ha mai chiesto, che qualcuno chiuda gli occhi o possa agevolarlo, o mai l’abbia fatto, nel sanare tali illeciti edilizi.
Quindi e pertanto, sicuri che il Sindaco Magrone continuerà a rappresentare l’ideale modugnese dell’uomo onesto, in attesa che dimostri anche alle più ottuse malelingue la sua rettitudine facendo abbattere – senza alcun riguardo verso chicchessia e con l’ausilio delle persone veramente oneste dell’ufficio tecnico comunale – tutto ciò che di illecito è stato edificato, nel centro urbano come in campagna, non ci resta che aspettare, dopo che avrà reso pubbliche sia le vere foto aeree del suo terrazzo sia la denuncia dell’estensore del falso documento dell’ufficio tecnico, di vederlo finalmente prendere il fresco sul suo terrazzo. Solo allora, per il sindaco Magrone, finirà questa calda estate.