o indifferente, è lo stesso
Queste sono le immagini rappresentative della situazione che si presenta percorrendo il prolungamento di via Piave a Modugno. La strada, che inizia dopo l’Istituto Scolastico ‘De Amicis’ ed è servita da negozi nella sua parte iniziale, oltre ad abitazioni, strutture, nello specifico il teatro G. Fava e l’Oleificio Cooperativo, prosegue poi verso una zona più isolata in campagna, in un sito che termina nei pressi dei lavori tuttora in corso della RFI (Rete Ferroviaria Italiana). Cominciando questo cammino si notano delle abitazioni indipendenti a piano terra e, accanto all’ultima in sequenza, tutto un corredo di rifiuti di ogni genere, ultimamente anche incendiati, bottiglie comprese, che possono diventare anche molto pericolosi, sia per le alte temperature della stagione estiva, che per quelle provocate appositamente.
In questa discarica longitudinale, si nota anche un palo con cartello pubblico che avvisa della presenza di videocamere di sorveglianza sulla zona, ma lo scenario contraddittorio non convincerebbe, forse, nemmeno le allodole della loro esistenza. Più ci si inoltra nel tragitto, più le montagne aumentano; rifiuti di ogni genere, soprattutto ingombranti, plastica, mobili, elettrodomestici, addirittura residui di materiale edilizio, di carpenteria, sanitari, bottiglie, stracci e chi più ne ha, più ne metta.
E’ vero, ci sono altre realtà che si trovano allo stesso livello o peggio e non solo a Modugno, compresa la tangenziale, che da quando la si imbocca, si presenta indecente dalle prime ore del mattino; ma vedere questo rivoltante spettacolo a Modugno, non ai margini perimetrali della città ma nell’immediata periferia di via Piave, con i cittadini che respirano le esalazioni di questa discarica a cielo aperto e per di più posta proprio sotto il loro naso non sembra collimare con la rigidità del sistema di raccolta differenziata adottato neanche un anno fa dall’Amministrazione Comunale.
Curioso notare nei recinti o subito fuori dai cancelli delle abitazioni, gli ormai famosi secchi colorati, riposti per rispettare i dettami della raccolta differenziata, sintomo del fatto che gli stessi cittadini del posto, anche quelli più circostanziati, hanno la buona volontà ad adempiere ai propri doveri, ma ciò stride fortemente con l’assurda realtà.
Nondimeno si notano dei ragazzini, probabilmente residenti nelle vicinanze, che nella strada giocano a pallone mentre altri consumano la merenda all’aperto incuranti del caldo di questa stagione. La scena fa balzare alla mente, con dispiacere, il “deja vu” di scenari cinematografici come quelli utilizzati nei grandi film di Pierpaolo Pasolini, Ettore Scola, Alessandro Piva, (quest’ultimo ha riportato scene del nostro territorio nel film ‘La capagira’).
Intervistando alcune persone del vicino immediato,
D: Avete allertato le Autorità circa questa situazione?
R: “Certo, più volte. Abbiamo chiamato la Polizia Municipale, la quale ci ha detto che dovremmo rivolgerci all’Assessorato per l’Ambiente, ma finora nulla si è mosso. Sono solo aumentati i rifiuti”.
D: Non riuscite a vedere chi sporca in questa maniera irrispettosa?
D.” Di qui passano anche delle automobili che si inoltrano nella strada, ma pare che al mattino presto si presentino persone, nello specifico è stata vista una donna, che puntualmente arriva con l’auto piena di roba da scaricare.”
D: Avete mai chiesto di far chiudere il passaggio?
R: “Pare che non sia possibile, poiché ci sono delle proprietà private, ma penso che il privato potrebbe avere un’autorizzazione a passare, eventualmente”.
Ignoranza, inadempienza, ipocondria, irriverenza di molti a non volersi adeguare al fatto che la raccolta differenziata è una cosa seria? Oppure, anche disinformazione, cattiva informazione, se non proprio totale mancanza di una comunicazione adeguata tra Amministrazione e cittadini o sulla necessità di redarguire a dovere, istruire la gente ad una comprensione efficace del principio ‘più raccogli, meno paghi’.
Eppure questa strada, come tante altre simili, è uno dei tanti “percorsi” che pur essendo oggetto di rimaneggiamenti stradali, potrebbero essere comunque “camminamenti” naturalistici, e invece diventano bacini di rifiuti che opprimono anche la natura impedendole di dar vita al normale sviluppo di tante specie verdi.