Magrone, 8 mesi fa, diceva
“Altro che svolta autoritaria: un nuovo Regolamento per più democrazia ed effettiva partecipazione dei cittadini”.
Da allora il nulla, come era chiaro, già allora, a molti. A noi per primi, che comprendemmo da subito le reali intenzioni del primo (sic!) cittadino modugnese.
Ma non si trattava di svolta autoritaria, come ci teneva a precisare il Sindaco di una parte dei modugnesi. E non lo abbiamo mai pensato neanche noi, se non altro perché “svolta” significa cambiamento rispetto ad una direzione precedente. E invece no, qui la direzione era ed è rimasta la stessa dal primo giorno di insediamento di questa amministrazione: dividere la comunità modugnese, sopprimere ogni forma di dissenso, deprimere ogni strumento di partecipazione democratica.
Per queste ragioni, noi associazioni libere e democratiche di Modugno, abbiamo deciso di investire della questione il Prefetto del capoluogo di regione.
Ad egli abbiamo chiesto il ripristino delle minime condizioni di agibilità democratica nel nostro paese.