Una “sparuta riunione di cittadini” liberi

Il 30 maggio scorso, al “cisternone”

di piazza Garibaldi, in quella che il sindaco ritiene fosse una “sparuta riunione di cittadini”, i consiglieri comunali di opposizione hanno ascoltato i rappresentanti degli artigiani e dei commercianti modugnesi che, insieme ai tecnici e agli imprenditori edili, hanno esposto le ragioni del loro malcontento verso l’amministrazione comunale. Malcontento che è destinato ad aumentare, visto come si è svolto il consiglio comunale del 14 giugno, durante il quale l’amministrazione, come sempre d’altronde, ha preferito scontrarsi verbalmente con l’opposizione piuttosto che cercare il dialogo e l’unità di intenti per limitare gli effetti della crisi economica della città. Mai l’imprenditoria modugnese ha attraversato una crisi come quella degli ultimi tempi. Crisi non solo locale, lo sanno tutti, che però a Modugno viene aggravata dall’atteggiamento assunto dall’amministrazione comunale nei confronti di quelle categorie di lavoratori. Lavoratori accusati in tutte le occasioni utili, dal fondatore di Italia Giusta secondo la Costituzione, di stravolgere leggi e regolamenti.
Nicola Magrone, l’attuale sindaco di questa città, pur avendo ragione quando denuncia le irregolari procedure del settore urbanistico, riesce a fomentare, con i suoi modi e atteggiamenti, il malcontento tra i modugnesi. Forte di quella “ragione”, non perde occasione di ripetere ossessivamente di essere, fra tutti i residenti modugnesi, l’unico difensore della legalità, mentre, sempre secondo lui, sono condannabili tutti gli altri. La sua donchisciottesca visione che lo porta ad attribuire all’imprenditoria locale la causa di tutti i mali, che gli fa individuare negli ingegneri e negli architetti i giganti che hanno reso invivibile la città, negli artigiani i mostri che l’hanno trasformata in un orrendo incubo, dove i balconi e le scale aperte, come i mulini del cavaliere della Mancia, si avventano sulle madri che guidano i carrozzini sugli stretti marciapiedi, gli fa assumere quell’atteggiamento accusatorio che tanto indispone e lascia perplessi. Perplessità di antica data per chi ha avuto modo in qualche occasione di ascoltarlo. Perplessità che aumentano allorquando, il fondatore di Italia Giusta secondo Costituzione, va oltre il normale fraseggio della dialettica politica e si avvale della sua padronanza della retorica per etichettare come approfittatori e speculatori la totalità dei lavoratori e imprenditori dell’edilizia, compreso i tanti modugnesi che, oltre a non avere alcun interesse in quelle attività, non sono d’accordo con le sue tesi, né tantomeno con le sue graduatorie di moralità. Non estraneo all’incremento di tali perplessità anche il titolo della sua associazione, Italia Giusta secondo Costituzione, a cominciare da quella “g” maiuscola che subito induce a porsi la domanda se “Giusta” sia usato come sostantivo o come preposizione. Se, cioè, per Nicola Magrone l’Italia debba essere giusta inteso come femminile di giusto o giusta per decreto. Propendere per la seconda ipotesi sembra più giusto, con la g minuscola, ma il dubbio resta. In ogni caso c’è da chiedersi: quale Italia sarebbe giusta per Magrone e secondo quale Costituzione?
La Costituzione è la Legge fondamentale dello stato, da questa derivano tutte le leggi. Il rispetto delle quali determina ciò che comunemente viene definito giusto e alle quali ci si appella per ottenere giustizia. Per gli antichi filosofi, però, non sempre quello che la legge prevede è giusto per tutti e ciò che è giusto per molti lo è anche per legge. Ad esempio, il grande giudice Salomone propose di dividere in due un bambino appena nato per darne una metà ad ognuna delle due madri che si contendevano il nascituro, la legge glie lo permetteva, ma non fu ritenuto giusto e non se ne fece niente. Se lo avesse fatto, avrebbe rispettato la legge, nessuno lo avrebbe potuto contestare, ma sarebbe stato giusto? Quindi la perplessità: per Nicola Magrone quale Italia sarebbe giusta e secondo quale Costituzione? Prima ancora però un’altra domanda: a quale Costituzione si riferisce Nicola Magrone? Ovviamente quella italiana, senza alcuna perplessità, è la risposta. Anche se ci sono tante costituzioni quanti sono gli stati nel mondo, è logico ritenere che Nicola Magrone si riferisca alla Costituzione che l’Italia, o meglio l’assemblea costituente, ha adottato nel 1948 a nome di tutti gli italiani. Quindi la risposta sarebbe: la Costituzione italiana del 1948. O no? Il dubbio c’è perché da allora la Costituzione italiana ha subito numerose modifiche e rimaneggiamenti. Sarebbe troppo lungo elencare le modifiche che la rendono diversa da quella del ’48. Ancora più impegnativo e lungo sarebbe elencare le proposte, democraticamente respinte, di modifica della Costituzione presentate dai vari politici e partiti da allora ad oggi. Proposte di modifica presentate da chi ritiene migliorabile la Costituzione e respinte da chi ritiene che va bene per come è in quel dato momento. Anche il nostro sindaco, nella sua pur breve carriera da deputato al parlamento, è riuscito per ben sette volte a partecipare, come firmatario, al tentativo di cambiamento della Costituzione. La riteneva, per coerenza alle sue partecipazioni come proponente delle variazioni, non idonea, in qualche sua parte, a rendere giusta l’Italia. Questo ci porta ad un altro quesito: considerato il suo impegno a rendere giusta l’Italia secondo la Costituzione e viste le tante versioni della Costituzione che si sono susseguite dal ’48 fino ad oggi, c’è mai stato un periodo o almeno un momento in cui, per Nicola Magrone, l’Italia sia stata giusta? o è sempre stata poco giusta o addirittura ingiusta?
La Costituzione italiana, come tutte le tantissime altre costituzioni statali del mondo, è la Legge Madre di tutte le leggi. Come tutte le madri, ognuna diversa dalle altre, che mettono al mondo figli ognuno diverso dagli altri, anche le Costituzioni “generano” leggi fra loro diverse, molte vengono rispettate per il loro valore e la loro utilità, altre eluse, dimenticate, a volte e sempre più spesso non applicate. Dalla Costituzione italiana hanno avuto origine innumerevoli leggi e regolamenti, sempre più difficile rispettarle tutte, vedi gli intasamenti dei tribunali, luogo nel quale si amministra la giustizia. Non tutte le inosservanze delle leggi, però, finiscono in tribunale. Una parte degli italiani, quanto grande o piccola che sia questa parte non ha importanza, per prassi comune, abitudine o perché nessuno gli ha mai contestato niente in precedenza, agisce considerando giusto il proprio comportamento. A volte capita che pur ignorando ciò che la legge prescrive, non la trasgredisca, altre volte, inconsapevolmente, si comporta in maniera difforme da quanto stabilito dalla Legge. Non rispettando la Legge di conseguenza non rispetta la Costituzione, madre di tutte le leggi. Dato per certo e definito tutto questo, gli interrogativi ai quali è necessario rispondere diventano tanti: quale parte degli italiani si può ritenere che operi nella maniera giusta, quella di chi ogni volta, prima di agire, si rivolge agli avvocati affinché questi chiedano un parere ai magistrati che a loro volta consultino la Legge e infine stabiliscano se è conforme alla Costituzione o quella parte degli italiani nella quale sono compresi anche quelli che, come il nostro sindaco Magrone, ritengono la Costituzione inadeguata e perfettibile e di conseguenza non rispettano le leggi e i regolamenti ma agiscono secondo il loro estro? Con quale Costituzione si può rendere l’Italia giusta per tutti gli italiani e farli operare giustamente? Con la Costituzione così come è oggi o con quella che vorrebbe Magrone? Ed infine l’Italia dovrebbe essere come prevede la Costituzione che piace a Magrone a prescindere da quello che ognuno degli italiani intende per giusto e sbagliato o deve essere Giusta secondo il criterio del giusto che ha Nicola Magrone?
Insomma l’Italia deve essere come vuole l’hidalgo Nicola Magrone?
A Modugno ci sta provando.

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2 commenti

  1. Il tutto si può comunque e compiutamente condensare con un “Ma Tu, chi C….. Ti credi di essere?”.

  2. Ora sto leggendo con attenzione questo articolo.?!? Non riscontro tranne che per il primo paragrafo, nessuna attinenza con la traccia del titolo. Dove sono le ragioni dei commercianti, degli imprenditori, dove sono i pensieri dei consiglieri di opposizione, dove sono le loro proposte per risolvere o trattare di risolvere i problemi che loro stessi denunciano???? Booh!!! Dal secondo paragrafo sino all’ultima parola si parla di Magrone e della sua “ossessione” per una Modugno secondo la Costituzione: Bello l’articolo, interessante le notizie sulla vita politica di Magrone. Per forza Magrone la fa da padrone, nessuno che lo contrasta con argomentazioni forti….Modugno si! Modugno no! Siamo la terra de cachini…

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