le fantomatiche centraline
Spente e accese, funzionanti e non funzionanti, le sei centraline per il monitoraggio dell’elettrosmog rappresentano un enigma irrisolto. Approvate con la legge regionale 8 marzo 2002 n. 5 e regolamentate dal Comune di Modugno il 22.12.2006 con delibera di consiglio comunale, le centraline furono installate nel 2008 assieme alle stazioni per la qualità dell’aria ed entrarono in funzione soltanto nel 2010.
Non essendo mai state tarate e omettendo il servizio di taratura periodica, i dati forniti dalle centraline non hanno mai avuto una ponderata validità. Nel 2012, l’allora Assessore all’ambiente Agostino Di Ciaula, rilevò che delle sei centraline per il controllo dell’elettromagnetismo solo tre erano funzionanti e il pannello per la divulgazione dei dati acquisiti dalle stesse, funzionava a intermittenza. Dal 2013 le centraline risultano essere completamente fuori uso, necessitando dell’ operazione di manutenzione e di conseguente “revamping” (riattivazione). La telenovela prosegue e il 26.05.2016, attraverso una determinazione del responsabile del servizio ambiente, la riparazione e la manutenzione delle centraline veniva commissionata alla ditta “Teseo S.p.A.”, la quale stipulava con il Comune di Modugno un contratto di due anni per un costo totale del servizio pari a euro 48.165,60. Entrare nel merito delle singole decisioni prese dalle amministrazioni in tutti questi anni e capire se ci si è mossi con diligenza e scrupolosità, al fine di permettere l’implementazione e la corretta attività delle centraline, richiederebbe un lungo e profondo dibattito con l’attuale amministrazione e con i loro predecessori.
L’unica certezza che i cittadini modugnesi hanno è il mancato funzionamento degli impianti di monitoraggio dell’aria, nonostante i quasi 50 mila euro di spesa che gravano sulle casse comunali. Soldi che il cittadino modugnese avrebbe speso volentieri se solamente gli fosse stato garantito il servizio per cui ha pagato.
A nulla è servito l’intervento di “ striscia la notizia” nel gennaio del 2016.
Il nulla ha fatto seguito alle parole proferite in televisione dall’attuale Assessore all’ambiente Tina Luciano.
A nulla è servita la risolutezza con la quale affermava che avrebbe fatto di tutto per ripristinare l’unica centralina recuperabile (quella posizionata in via Magna Grecia) per il controllo degli agenti inquinanti gassosi e delle polveri sottili. Centralina, tra l’altro, considerata da Arpa Puglia non conforme ai criteri di localizzazione previsti dal D.Lgs 155/10 e quindi esclusa dalla Rete regionale di monitoraggio della qualità dell’aria. Ma quella delle stazioni multiparametriche e delle centraline adibite al monitoraggio dei pulviscoli e degli agenti inquinanti gassosi è una storia a parte, anche se le problematiche legate al funzionamento degli impianti sono le stesse riscontrabili per le centraline concernenti l’elettrosmog.
A questo punto, la domanda da porre è la seguente: perché nonostante l’affidamento ad una ditta che pagheremo fino al 2018, le sei centraline continuano a non funzionare? 209.000 mila euro già spesi per l’installazione, più altri 48 mila euro erogati (ripartiti negli anni: 2016, 2017, 2018) per la riparazione e manutenzione ma le centraline restano spente e improduttive. A chi giova?
Il dilemma resta, come resta la speranza che presto qualcuno si affacci a darci delle risposte.