un rifiuto che colpisce
Pazzesco, ci saranno sicuramente molti altri termini più idonei a indicare il tipo di comportamento che questa amministrazione assume quando si confronta con la Tersan Puglia, ma la limitata padronanza della lingua italiana ci costringe ad usare solo questo termine, pazzesco. Qualche giorno prima del consiglio comunale il sindaco di Modugno, Nicola Magrone, vestitosi metaforicamente d’un saio e con il capo cosparso di cenere, s’è avviato, via internet, per la sua Canossa chiedendo, si presume usando toni gentili e modi appropriati, alla Tersan Puglia se fosse disponibile a ricevere l’organico che i condomini modugnesi raccolgono e stipano tre volte la settimana lungo i marciapiedi delle strade cittadine. Non si conoscono i termini della richiesta e nemmeno i modi e i toni usati, di certo il primo cittadino modugnese non si sarà rivolto alla direzione commerciale della Tersan usando gli stessi termini che ha usato in consiglio comunale giovedì scorso. Durante l’ennesimo e immancabile comizio comunale tenuto in aula consiliare l’altro giorno, infastidito dal diniego ricevuto dalla Tersan, ha paragonato l’unica azienda di compostaggio presente nel raggio di 50 chilometri ad un mostro puzzolente che attenta alla salute dei modugnesi. Non si sa ancora se tali dichiarazioni diverranno oggetto di azioni giudiziarie, sta a chi potrebbe sentirsi offeso intraprenderle se riterrà opportuno, ciò che invece rimarrà di certo un mistero è il perché nessuno dei consiglieri comunali si assume l’onere di denunciare alla Corte dei Conti lo sperpero delle decine di migliaia di euro che si spendono per trasportare l’organico a centinaia di chilometri di distanza. Una amministrazione pubblica assennata non si comporta in questo modo, non utilizza i soldi dei contribuenti per vendicarsi delle sconfitte e dei torti personali subiti. “Anche la follia merita i suoi applausi”, diceva Alda Merini, ma per il momento non ci resta che piangere assistendo all’aumento della tassa sui rifiuti.