Modugno, la cura del dottor Magrone

sta ammazzando la città

una città ammalata da decenni, malcurata, spesso governata da personaggi che dell’amministrazione della cosa pubblica facevano una questione esclusivamente personale, interessati più al soddisfacimento dei loro interessi che alla soluzione dei problemi. Problemi la cui mancata soluzione aggrava la precaria salute della città. Superficiali diagnosi elettorali e assoluta mancanza delle guarigioni promesse, somministrazione di cure più deleterie della malattia, questo l’attuale quadro clinico della città di Modugno. La cura che il dottor Magrone sta somministrando alla città sembra dettata più dalla necessità di dimostrare quanto è bravo che dalle cause della malattia, più dal suo edonistico interesse personale a dimostrare le sue capacità taumaturgiche che a lenire i sintomi del malessere cittadino. Bubbone al quartiere Cecilia, edilizia, commercianti, viabilità, mercato settimanale, riassetto dipendenti comunali, raccolta e smaltimento rifiuti, centraline rilevamento inquinanti, questi i tanti sintomi della decennale malattia di Modugno, aggravatasi per le terapie sbagliate applicate dai precedenti amministratori e lasciata in eredità all’attuale sindaco. Malattia e ammalati che come il dottor Tersilli interpretato da Alberto Sordi, il dottor Magrone ha strenuamente cercato ed ottenuto di curare. E come l’Albertone nazionale, cerca di farlo in assoluta solitudine, senza nemmeno incontrarsi con gli ammalati, aggravando così, come se non fosse già abbastanza grave, la malattia. Il dottor Magrone, con la sua deleteria cura, ha rinvigorito i sintomi del malessere dei residenti di Porto Torres illudendoli con la promessa di una terapia inapplicabile, ha acuito la mancanza di un parco urbano assicurando di dedicarlo ad un dottore vero come il dottor Loiacono, ha malamente estirpato un organo funzionante come la consulta dell’ambiente sostituendolo con un placebo, tralascia il rilancio del lavoro e dell’economia, aggrava la situazione delle periferie invase dai rifiuti e depaupera le risorse finanziarie del comune affidando lo smaltimento dell’organico e dell’indifferenziato a ditte distanti decine di chilometri. Se c’erano dei dubbi prima sulla terapia promessa in campagna elettorale, oggi si ha la certezza che quella del dottor Magrone è una cura che sta ammazzando la città.

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