Il Comune di Modugno contro l'ambientalismo

Comunicato di Ecologisti Democratici Puglia

ecodem

Sembra inverosimile che nel 2016 possano essere adottate decisioni autoritarie, retrograde e contrarie all’etica e alla buona politica, come quelle che il Comune di Modugno ha preso il 26 ottobre u.s. Si tratta, come avevamo già anticipato il 5 ottobre (“Il nuovo Regolamento della Consulta per l’Ambiente di Modugno”), della delegittimazione della Consulta Comunale per l’Ambiente che viene trasformata da organismo consultivo, aperto alle Associazioni e ai cittadini, in appendice insignificante dell’ Amministrazione Magrone. Gli Ecodem Puglia, dell’area metropolitana di Bari e del circolo comunale di Modugno hanno già manifestato, con un documento molto articolato, la netta contrarietà a questo atto apertamente antidemocratico e discriminatorio verso l’ambientalismo e si mobiliteranno a tutti i livelli coinvolgendo il PD, il Parlamento e la Magistratura competente perché questa azione amministrativa venga bloccata ed, eventualmente, sanzionata. A titolo informativo si rammenta che il nuovo regolamento della Consulta Comunale per l’Ambiente approvato il 26 ottobre, prevede che possono far parte della Consulta solo le associazioni, che si richiamano a principi ecologisti, ambientalisti ed animalisti, e che hanno sede nel Comune di Modugno. Si dispone, cioè, l’esclusione delle organizzazioni ecologiste con maggiore esperienza (Ecodem, Legambiente, WWF, Greenpeace, etc.) e che, abbracciando ambiti più ampi di quelli comunali, sono in grado di contribuire più efficacemente ad individuare le azioni amministrative a tutela della salute e dell’ambiente nei perimetri comunali. Peraltro, i problemi ambientali travalicano spesso i confini amministrativi e la possibilità di far confluire nella Consulta comunale per l’Ambiente di Modugno, le Associazioni che rappresentano non solo i cittadini di Modugno, avrebbe costituito un valore aggiunto non trascurabile. Evidentemente, però, la Giunta Magrone persegue altri obiettivi e mette in secondo piano la “cittadinanza attiva” che sempre più è in grado di autotutelarsi dall’inquinamento e dal degrado ambientale. Poiché siamo ad un punto di non ritorno, riteniamo quindi opportuno avviare una campagna di raccolta firme in tutta l’area metropolitana di Bari per ribellarci a questo inaudito atto unilaterale che è lesivo della dignità e della libertà di esprimersi per il “bene comune” che non è certo appannaggio di una lobby comunale arretrata ed arrogante.

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