Negli ultimi tempi
sono in tanti che, fesbucando, parlano di democrazia a Modugno; un argomento diventato “virale” a causa della volontà, espressa da questa amministrazione, di cambiare il regolamento della consulta dell’ambiente. La Democrazia, il governo del “demos”, realizzato dal popolo, è una forma di governo come lo sono la monarchia e la aristocrazia, il governo di uno solo o il governo dei migliori. Per i greci, che indicavano con politéia – anche se in senso più ampio – il governo del popolo, la democrazia era una forma degenerata di governo, come la tirannide e l’oligarchia, in quanto, come scritto da Platone, la democrazia si ha quando «v’è licenza di fare ciò che si vuole» [Repubblica, VIII, XI, 557b].
E la democrazia a Modugno, di cui tanto si fesbuca, ha molto a che fare con quella che Platone classificava come degenerazione del giusto governo della cosa pubblica. A differenza di quella antica, che era una democrazia diretta, basata sulla titolarità della gestione della cosa pubblica da parte del popolo, l’odierna democrazia è una democrazia rappresentativa, si basa sulla delega ad altri del potere di gestione. La differenza è essenzialmente data dalla titolarità ed esercizio del potere. Nel primo caso, la democrazia assembleare, il popolo, titolare del potere, lo esercita direttamente nelle assemblee; nel caso della democrazia parlamentare il potere è delegato ad altri, a dei rappresentanti. Come condizione essenziale per il funzionamento della democrazia rappresentativa vi è il riconoscimento delle libertà individuali e l’affermazione dello Stato di diritto che presuppone il rispetto dei limiti posti all’esercizio dei poteri. Limiti che, con la presenza di una pluralità di centri di potere, diventano difficili da superare. Al contrario diventa facile superare questi limiti se i centri di potere rispondono allo stesso gruppo dirigente: vi ricorda qualcosa?
La moderna democrazia non si basa solo sulla rivendicazione dal basso del potere, ma pretende che questo sia allargato a tutti e non concentrato nelle mani di pochi. Il ruolo dei gruppi sociali, la loro presenza, per molti versi sostitutiva dell’individuo isolato, modifica in maniera rilevante la dinamica dei processi decisionali. La democrazia si impernia sulla condivisione del potere all’interno della comunità sociale mentre il suo opposto, il potere non devoluto è l’assolutismo. Democrazia, distribuzione paritaria del potere decisionale sulla gestione della cosa pubblica, quello che i romani indicavano in “res publicae” e « La res publica è cosa del popolo; e il popolo non è un qualsiasi aggregato di gente, ma un insieme di persone associatosi intorno alla condivisione del diritto e per la tutela del proprio interesse» come Cicerone ci ha lasciato scritto. Uguale potere, uguaglianza; il rapporto tra uguaglianza e democrazia è quindi molto stretto. Ma égalité, uguaglianza, in che cosa? politica, sociale, o anche economica? Ognuno sceglie e assegna valori diversi alle diverse forme di uguaglianza ma c’è un livello minimo dei valori di égalité al di sotto del quale non si può andare senza aver prima rinnegato la democrazia, ed è l’eguaglianza politica, che sta alla base della democrazia. Non sono ammessi i marchesi del grillo, quelli del “io sono io e voi non siete un cazzo”.
In ogni modo però bisogna chiarire anche “chi è il demos” della democrazia modugnese. Chi ne fa parte e chi invece no? e perché? chi ha tutti i titoli per governare Modugno? E chi lo ha deciso? La democrazia è forma di governo che si basa sulle “opinioni” dei cittadini; non di alcuni, di tutti. O a Modugno «democrazia significa soltanto che il popolo ha l’opportunità di accettare o rifiutare gli uomini che dovranno governarlo» come scriveva Schumpeter, per cui democrazia non è «governo del popolo», ma metodo di governo che consente a gruppi di persone rivali di concorrere per la conquista del potere, quando l’oggetto della competizione è il voto popolare? La coercizione della volontà popolare. Jean-Jacques Rousseau sosteneva che la «volontà generale» si forma solo se ognuno dimentica i suoi interessi privati e vota in vista del pubblico bene. Per fare questo è necessario garantire l’informazione e la formazione di libere opinioni. Se pensiamo però al potente condizionamento dei social network e al fatto che spesso la dipendenza da blog del commentatore fessbucchiano deriva non tanto da quello che viene detto, ma da quello che non viene detto, da ciò che chi signoreggia a Modugno esclude di sottoporre all’attenzione pubblica evitando di rispondere alle domande che gli vengono poste, seppellito sotto un assordante silenzio.
Tutte le domande poste sopra stanno a significare che la democrazia a Modugno è fragile, in qualunque momento l’attuale maggioranza può decidere “democraticamente” di seppellire la democrazia.
Troppa filosofia nell’articolo. Entriamo nel merito. Magrone governa, non amministra. Ha deciso di tagliare con il passato dimenticando e non facendo ricordare a nessuno pena la decapitazione che lui rappresenta il passato visto che è stato anche onorevole di questa repubblica eletto dai cittadini anche modugnesi e percepisce un vitalizio di oltre 2000 euro mensili. Si quel vitalizio che spesso i suoi ispirandosi ai 5 stelle bestemmiano in malo modo. Lui purtroppo è costretto ad incamerarlo nelle casse ( sue ) insieme ad una modesta pensione da magistrato e ad uno stipendio da sindaco. Chissà a quanto ammonta il tutto. E poi non dimentichiamo che anche il fratello è stato consigliere comunale nelle passate amministrazioni. Ora dire che gli altri hanno sempre sbagliato è tipo di chi governa e non amministra. Io sono io e voi non siete un ..
Da qualche tempo a causa delle note vicende modugnesi vi sono persone tra i più volenterosi si sforzano di parlare di democrazia, oligarchia, monarchia, plutocrazia ecc. ecc. per provare a qualificare i comportamenti del despota a capo dell’amministrazione del nostro paese. Mi sembra una pratica inutile, siamo di fronte a un provocatore di mestiere e fino a quando la cosi detta democrazia vigente gli permetterà di avere lo scettro di comando, continuerà a esercitare il suo potere a volte per apparire vittima a volte per esercitare con arroganza e tracotanza il potere democraticamente conquistato. Le sue provocazioni sono solo segno di debolezza più che segno di determinazione, non ci resta che aspettare sulla riva del fiume.
Finché avremo problemi di colesterolo in eccesso e di sovrappeso, la rivoluzione non la farà mai nessuno in questo Paese ….. per fortuna , aggiungo io. Sai che casino !
Siamo alle solite!?! Non vedo e non leggo da nessuna parte, una chiara, ponderata e realistica opinione. Un “giudizio” senza il solito interesse personale. Non vedoe non leggo da nessuna parte una posizione costruttiva, un elenco di cose fatte male (da questa amministrazione) ne cose fatte bene. Vedo e leggo come al solito il tiro al “povero piccione” che per colpa (sempre noi siamo i colpevoli) degli elettori (mi pare che in una democrazia….il popolo è sovrano o no!?!) si trova a governare una città difficile, per alcuni. Se qualcuno, che capisce di politica e di governace pubblica, si prendesse la briga di stillare un elenco di ciò che di buono per tutti ha realizzato (il piccione Colino) e di ciò che ha fatto di sbagliato o negativo per l’intera città, non sarebbe mika una cattiva idea, cosi ci si rende davvero conto di come stano le cose. Dire che ha sbagliato tutto o che non sa governare sono solo pensieri “politicamente disfunzionali”. Nessuno sbaglia tutto, ne tanto meno fa tutto giusto…..MEDITATE GENTE …..MEDITATE!!!!
Stimatissima Modugnesadoc. C’è proprio bisogno di stilare elenchi? Per farsi un’idea è’ sufficiente farsi una “vasca” in Corso Umberto 1° (prossima ad essere ridenominata a buon diritto “Piazza Caduti del Commercio”, per moria già consumata) con i suoi funerei cippi marmorei (ah, quanto sono belli …), o in Corso Vittorio Emanuele laddove è consentito “vedere” solamente entro e non oltre le ore 20,30 ossia l’ora di chiusura degli esercizi commerciali! Scenario da film del terrore ….. E stiamo parlando di cosiddetto “centro pulsante”! Dopo tale ora si entra nel mondo dei Wurdalac, cioè quello della “raccolta differenziata”, con gli zombie in pigiama. E allora sì che sono c….. tuoi!