una nota di Peppino Longo
Il vicepresidente del Consiglio regionale pugliese, Peppino Longo, interviene con una nota sulla questione vitalizi, l’argomento che tanto fa discutere questi giorni.“La mia posizione istituzionale impone di mantenere la calma e mettere al primo posto il rispetto per il dibattito democratico e la ricerca, per me ossessiva, della verità. Però far chiarezza diventa fondamentale, per paradosso, proprio a tutela di chi sta cavalcando la polemica mostrando un’impreparazione imbarazzante. La faccenda vitalizi del resto, nonostante qualcuno ami ancora dilettarsi a colpi di politichese puro e duro, è di una semplicità totale: la delibera con cui l’ufficio di presidenza del consiglio della Regione Puglia ha approvato il parere dell’Agenzia delle entrate – ripeto, dell’Agenzia delle entrate – non prevede un maggior esborso da parte delle casse pubbliche per il pagamento dei cosiddetti vitalizi a chi ne ha maturato il diritto, ma esclusivamente un diverso trattamento fiscale. Trattamento fiscale che – come riconosciuto dal Tar in seguito ad un ricorso dei consiglieri della Regione Lazio, cui poi si è aggiunto il parere dell’Agenzia delle entrate – è già in vigore nelle altre Regioni italiane. La Puglia arriva buon ultima nell’applicazione di un atto dovuto che, se non applicato, avrebbe dato vita ad una serie di costosi contenziosi legali. Per questo, sono costretto mio malgrado a far notare agli amanti della polemica che, almeno in questo caso, hanno cavalcato il cavallo sbagliato e di farlo o per la non perfetta conoscenza delle leggi, oppure – e spero di sbagliarmi – in totale malafede. E questo è molto più fastidioso, soprattutto ai danni della buona fede dei cittadini, quando tra i cavalieri ci sono uomini di legge, o ex uomini di legge, che del diritto e della giurisprudenza dovrebbero fare, o avrebbero dovuto fare, il proprio pane quotidiano. Ricordo a tutti che dal primo gennaio 2013, il vitalizio è stato per fortuna eliminato, con un provvedimento che tutt’oggi mi trova perfettamente favorevole. Ricordo a chi ieri ha tacciato l’assemblea regionale di scarsa democraticità, che è stato semplicemente applicato alla lettera quanto previsto dal regolamento (art. 43), in nome – piaccia o non piaccia – della totale trasparenza. Infine, mi unisco – e invito i consiglieri, tutti i consiglieri e anzi tutti gli amministratori della cosa pubblica, a livello locale e nazionale a fare altrettanto – alla sacrosanta battaglia del presidente della giunta regionale, Michele Emiliano, per una profonda revisione degli stipendi dei politici. Sarò sempre a favore di una scelta di tal tipo, animato esclusivamente, da sempre, dalla passione e dal profondo senso del dovere e dell’impegno a favore della collettività”.