Ambiente a Modugno, il parlare basta

Venerdì 2 settembre, Hermes Lopezsindaco

segretario della Consulta per l’ambiente, ha inviato una email alla dott.ssa Tina Luciano e alla dott. Maria Magrone, per richiedere una data nella quale l’assessore e la responsabile del servizio Aro fossero disponibili ad incontrare la Consulta per discutere di un unico argomento: la raccolta differenziata.
Questa mattina, poco prima di mezzogiorno, sul sito della Consulta per l’ambiente Modugno, il presidente Tino Ferrulli scrive:

“Centro di raccolta comunale: presumibilmente verrà portato in consiglio il successivo 19 settembre una proposta di deliberazione di un regolamento, di cui la Consulta per l’ambiente non è stata minimamente coinvolta . E’ l’ennesimo atto, dopo il mancato riscontro alla richiesta del 5 agosto e richiesta di apposito incontro in merito alle criticità riscontrate dai Cittadini sull’avvio della raccolta differenziata, che denota l’ingiustificato ed immotivato comportamento di un assessore all’ambiente, cui è bene sottolineare, non mai portato all’ attenzione del Consiglio Comunale alcuna proposta formalizzata ed approvata dalla stessa Consulta, nonostante l’obbligo previsto dal Regolamento che ne disciplina i compiti e funzioni. Tale comportamento elude i principi degli istituti di partecipazione a cui si dovrebbe ispirare un’Amministrazione Comunale, al fine di rendere partecipi i Cittadini alla vita amministrativa della Città di Modugno.”

La lettura di quanto riportato sopra deve aver risvegliato l’attenzione e la memoria dell’assessore all’ARO BA2 perché dopo poco più di mezzora – alle 12,44 – finalmente è arrivato un riscontro a quanto scritto dal segretario della consulta due settimane prima. Nella email, la dott.ssa Incoronata Luciano, comunica di aver concordato con la dott. Maria Magrone, di fissare per il 23 settembre la data dell’incontro con la Consulta.

A molti queste puntualizzazioni possono apparire eccessive, tendenziose, motivate dalla voglia di voler mettere sempre in evidenza la scarsa attenzione del sindaco verso le associazioni “diverse” dalla sua “Italia Giusta secondo la Costituzione”, niente di più lontano dalla verità. Occupato com’è a fare tutto da solo, il sindaco Magrone non ha il tempo di dedicarsi anche a quello che la Consulta, troppo spesso, gli chiede di fare. Il tempo è poco per leggere, per demandare, per controllare, per parlare. Non è forse per questo che nomina persone esterne per fare quello che lui non riesce a fare? e non è anche questo il motivo per cui molti di quelli che vorrebbero incontrarlo restano delusi quando non ci riescono? Ha tanto da fare. Il tempo per il sindaco di fare quello che vorrebbe fare è talmente poco che spesso non riesce a controllare quello che purtroppo, con grande sforzo, è costretto a demandare ad altri. Ma non bisogna pensare però che la penuria di tempo che lo obbligano a demandare ad altri, quello che poi non riesce nemmeno a controllare, sia dovuta all’attuale suo incarico di sindaco. Già durante le sue campagne elettorali, per mancanza di tempo, demandava e non controllava, ed è per questo che oggi non si può, come troppo spesso fa Tino Ferrulli, battere sempre sul tasto del “comportamento (dell’assessore che) elude i principi degli istituti di partecipazione a cui si dovrebbe ispirare un’Amministrazione Comunale, al fine di rendere partecipi i Cittadini alla vita amministrativa della Città di Modugno.” Frasi che, provocatoriamente, il presidente della Consulta scrive, per costringere il sindaco a ricordarsi di quanto scritto, sempre al primo punto, nei suoi invariati programmi elettorali:

* Il primo, indilazionabile dovere della nuova Amministrazione sarà quello di adeguare alla legislazione attuale lo Statuto comunale. Il ruolo del Consiglio, dei singoli Consiglieri, della Giunta, dei singoli Assessori, è stato negli ultimi dieci anni duramente mortificato. Le Commissioni consiliari esautorate, le Consulte cittadine, promesse a gran voce, rimaste lettera morta [e, se istituite, letteralmente ignorate e vanificate dentro ad un sistema di clientele aggressive]. Ne è derivata una gestione amministrativa quasi clandestina, nemmeno partitocratica quanto addirittura autoritaria e antidemocratica. Nessun cittadino, nessun gruppo di cittadini ha avuto lo strumento e trovato le vie per far sentire la propria voce.

Presidente Ferrulli, un suggerimento: prenda in considerazione la possibilità che il sindaco Magrone:
– 1) sia da sempre convinto dell’inutilità della Consulta perché non è una associazione fondata da lui;
– 2) che il suo programma elettorale è stato scritto da qualcun altro e lui non ha potuto controllarlo;
– 3) che il tempo per fare le cose è scarso e non basta per leggere, per demandare, per controllare, per parlare.
Quindi, per il bene di tutti, lei continui a darsi da fare che a parlare ci pensa il sindaco.

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