Quello che dovrebbe essere, sempre,
un pacato confronto di idee, anche se limitato dalla brevità dei “post da internauta”, per qualcuno è diventato l’”enteogeno del psiconauta”. Cos’altro può indurre il magroniano portavoce a modellare il proprio linguaggio su quello di coloro che, a suo dire, “sono essi stessi i primi ad aver messo escrementi nel ventilatore” se non il sentirsi al sicuro sotto l’ala protettrice dell’entità superiore che lo possiede? Il naturale sentimento di riconoscenza verso chi lo ha assunto lo porta a brandeggiare la tastiera come un oggetto contundente ed ad utilizzare una terminologia a dir poco triviale, dissonante rispetto alla magniloquenza del suo concessionario di emolumenti. Gli “alcuni” che il 22 agosto prossimo “…vorrebbero tanto, vorrebbero disperatamente riassaporare, in versione tanto aggiornata quanto improbabile, i godimenti senza vergogna, gli egoistici sguaiati tribali orgasmi del 2014” però, sono diventati tanti, per tanti motivi e quello fra i più determinanti a far cambiare opinione verso il suo interiore idolo, è proprio la scelta di spendere 27.000 euro comunali l’anno, ferie e contributi compresi, per soddisfare l’esigenza del sindaco di avvalersi del supporto di un portavoce. Il riconoscere, infine, di succedere ai “primi ad aver aperto le gabbie a figure torbidissime non senza averle prima indottrinate su come si accelera la giostra delle balordaggini” non fa altro che confermare che questa amministrazione poco o nulla ha cambiato, anche se quel poco è un sacco esagerato.