La qualità dell’aria a Modugno, salute dei cittadini e speculatori

E’ vergognoso che una questione così importante come la qualità dell’aria e la salute dei cittadini venga usata in maniera strumentale

da alcuni gruppi e persone per una campagna di pubblicità personale che non ha nulla a che vedere col bene comune, preoccupa che persino si sia tentato di coinvolgere – in forma anonima e da parte di speculatori senza scrupoli – persone malate e loro famigliari in fantomatiche manifestazioni e preoccupa che si diffondano notizie false quali quella che i dati della qualità dell’aria a Modugno sarebbero oltremodo allarmanti e che sarebbe bloccata dal 2013 la rete per monitorare la qualità dell’aria.

 

La questione è complessa: per questo, non si può essere sbrigativi. L’attuale amministrazione comunale – guidata da un sindaco eletto con un Movimento che ha come suo scopo precipuo, da 35 anni, la difesa della Costituzione italiana – è, a maggior ragione, particolarmente sensibile al tema della qualità dell’aria e della salute dei cittadini. Sapere come stanno le cose, aiuta il confronto costruttivo.

In primo luogo, i dati sulla qualità dell’aria a Modugno sono forse peggiori di città con ampi spazi verdi e meno industrializzate ma certamente i livelli medi di concentrazione di certi inquinanti come il PM10 sembrano tendenzialmente migliori di quelli degli anni scorsi. Se non altro perché dall’inizio dell’anno 2016 è ridotta pressoché a zero l’attività della centrale turbogas Sorgenia e perché l’amministrazione comunale guidata da Nicola Magrone si è battuta strenuamente sia nel 2013-2014 sia nel 2015 perché nell’area industriale del Comune di Modugno non si insediassero nuovi insediamenti chimici inquinanti, addirittura con fondi pubblici ottenuti tramite finanziamenti della Regione Puglia sulla base di istruttorie carenti.

Sulle centraline di controllo dell’aria i fatti sono dunque altri rispetto a quelli che vengono diffusi a mezza bocca, o in forme anonime. Sono fatti che, come al solito a Modugno, parlano di amministrazioni Pd-Udc che hanno spesso buttato denaro pubblico, senza produrre vantaggi per la collettività. Eccoli, in estrema sintesi.

–              Nel 2008 con una determina dirigenziale veniva aggiudicata definitivamente una gara per la fornitura di una rete di monitoraggio della qualità dell’aria e dell’inquinamento elettromagnetico costata circa 209.000 euro per la sola fornitura. La rete di monitoraggio comprendeva

a) una stazione fissa per il controllo, oltre che di agenti inquinanti gassosi (SO2, NOX, NO, NO2, CO), anche delle polveri sottili PM10 e PM 2,5 (installata presso la scuola elementare Don Lorenzo Milani)

b) due stazioni multiparametriche per il controllo dell’aria (piazza Plebiscito e via X Marzo)

c) tre centraline per la registrazione dei dati meteorologici

d) sei centraline per il rilevamento dell’inquinamento elettromagnetico

e) un pannello a messaggio variabile per la visualizzazione dei dati al pubblico (piazza Plebiscito).

 

–              Stazioni e centraline entrarono in funzione solo all’inizio del 2010: NON FURONO MAI TARATE nonostante per esse si fossero spesi oltre 200.000 euro e, soprattutto, non fu mai affidato un servizio di taratura periodica. I dati di quelle centraline, quindi, non hanno mai avuto alcuna validità perché nessuno li ha mai validati. Fu affidata, con i soliti sistemi ‘amicali’ di affidamento diretto, solo la rilevazione dei dati e la loro diffusione, mediante il pannello in piazza Plebiscito, al costo di 15.000 euro + IVA all’anno.

–              La manutenzione e la validazione dei dati della sola stazione fissa (scuola Don Lorenzo Milani) fu affidata in convenzione gratuita ad ARPA, convenzione gratuita che si è conclusa nel marzo 2013.

 

Già nel 2012 risultò da una rilevazione fatta fare dall’allora assessore all’ambiente, Agostino Di Ciaula, che:

–              delle tre centraline per il controllo della qualità dell’aria le due multiparametriche erano fuori uso; funzionava solo quella fissa (sotto il controllo ARPA);

–              delle sei centraline per il controllo dell’elettromagnetismo tre erano funzionanti e tre erano fuori uso

–              il pannello luminoso (piazza Plebiscito) impiegato per la divulgazione quotidiana dei dati acquisiti dalle centraline si accendeva e spegneva a fasi alterne. Di fatto, non funzionava.

 

NULLA VENNE FATTO IN QUELLA CIRCOSTANZA dall’amministrazione dell’epoca (naturalmente Pd-Udc) PER LA RIATTIVAZIONE DELLE CENTRALINE NON FUNZIONANTI NE’ DEL PANNELLO ORMAI IN TILT.

 

Nel 2010, intanto, il Parlamento italiano aveva fissato nuovi limiti di qualità dell’aria tramite il DLgs 155/10 basato sulla Direttiva 2008/50/CE del Parlamento Europeo e sulla Direttiva 21/05/08 del Consiglio Europeo. E frattanto, a Modugno era stata realizzata la rete di rilevazione dati imposta dalle prescrizioni ambientali per la centrale turbogas SORGENIA, rete che prevedeva nel territorio comunale tre centraline.

Nel 2013, la Regione Puglia, con la deliberazione 2420 del 16/12/13, ha stabilito che della Rete regionale per la qualità dell’aria fanno parte le tre centraline di proprietà di Sorgenia site sul territorio comunale: una nei pressi dell’Ospedale San Paolo, a poca distanza dal quartiere Cecilia di Modugno, una nella zona industriale (sull’assessorato regionale all’ambiente) e una nel centro urbano, in via Maranda.

Che è accaduto dunque delle centraline (MAI TARATE) e del Pannello che originariamente facevano parte della cosiddetta Rete comunale di rilevazione dati?

Per quelle riguardanti il controllo della qualità dell’aria:

–              le due multiparametriche, già non funzionanti nel 2012, sono considerate ormai decisamente obsolete e non recuperabili;

–              la stazione fissa (scuola Don Milani) viene considerata da Arpa Puglia non conforme ai criteri di localizzazione del DLgs 155/10 e, per questo, non fa parte della Rete regionale per la qualità dell’aria;

–              il pannello non ha quasi mai funzionato e anche quando ha funzionato ha diffuso DATI NON VALIDATI, quindi NON VALIDI. Di fatto è sempre stato UNA PRESA IN GIRO dei cittadini.

 

Per le centraline riguardanti il controllo dell’elettrosmog:

–              la manutenzione delle 6 centraline per la rilevazione dell’elettrosmog è stata affidata alla ditta costruttrice nel 2015 (con una spesa di circa 30.000 euro) durante l’amministrazione commissariale dall’allora dirigente del servizio e non è del tutto completata; resta da affidare il servizio di taratura e quello per l’acquisizione e comunicazione dei relativi dati sul sito istituzionale del Comune di Modugno (servizi per i quali occorrono oggi circa 70.000 euro). L’affidamento della manutenzione delle centraline è avvenuta – occorre dirlo – nonostante Arpa Puglia avesse dato la propria disponibilità a compiere monitoraggi gratuiti dell’inquinamento elettromagnetico.

 

Che cosa accade oggi:

–              sulla questione della rilevazione dati di controllo della qualità dell’aria: l’attuale amministrazione comunale ha fatto pressioni su Arpa Puglia nel 2014 – pressioni allora vanificate dallo scioglimento del consiglio comunale – e ha ricominciato a sollecitare, al suo insediamento (luglio 2015) Arpa Puglia perché la centralina urbana di via Maranda (rete Sorgenia) rilevi anche i dati importanti riguardanti PM10 (particolato) e CO (ossido di carbonio). Occorre sottolineare che disporre dei dati validati provenienti dalla Rete regionale è importante per qualsiasi azione si intenda intraprende
re per la salute dei cittadini: i dati della Rete regionale, infatti, sono i soli che vengono inoltrati al ministero dell’ambiente e, di qui, trasmessi alla Comunità europea.

–              sulla questione delle centraline per il controllo dell’elettrosmog: oggi l’amministrazione comunale sta cercando di recuperare i 70.000 euro necessari a consentirne la messa in funzione, recupero di fondi non facile dal momento che il bilancio comunale è da oltre un anno bloccato da pignoramenti causati da debiti contratti dalle precedenti amministrazioni Pd-Udc. A questo riguardo, si può considerare che, probabilmente, insistendo per ottenere monitoraggi gratuiti da Arpa Puglia, si sarebbero potuti impiegare più proficuamente per la salute dei cittadini circa 100.000 euro;

–              per quanto riguarda il pannello-presa in giro: riattivarlo oggi sarebbe certamente solo un inutile dispendio di denaro pubblico. I dati che non ha quasi mai diffuso sono oggi agevolmente recuperabili sia sul sito istituzionale del Comune di Modugno sia sul sito di Arpa Puglia.

–              anche la riattivazione della centralina della scuola Don Milani si risolverebbe in un’inutile spendita di denaro pubblico, dal momento che quella centralina non potrebbe far parte della Rete regionale (perché si trova in un luogo considerato non conforme ai requisiti stabiliti dal DLgs 155/2010) e i suoi dati quindi non sarebbero mai validati da Arpa Puglia; la sua funzione può ben essere assolta dalla centralina di via Maranda, che invece fa parte della Rete regionale e che sulla qualità dell’aria diffonde dati validati.

Comunicato segreteria sindaco Magrone

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