La sera del 4 settembre si è svolta a Palo del Colle, nella bellissima cornice storica di piazza S. Croce, inserita all’interno del programma culturale estivo del Comune, riscuotendo un certo successo di pubblico, con le simpatiche gag tra gli attori.
Ispirata ad un’opera di Pirandello, insegnante discutibile del figlio (Dario Mangieri) della sua amante sposata (Antonella Radicci), rimasta incinta di lui, vuole disfarsi del problema, cercando di attribuire la paternità al vero marito, capitano di un’imbarcazione (TeodosioBarresi), sempre assente e tra l’altro con una seconda famiglia a Napoli. Per ciò, fa ricorso alla farmacista, sua ex amante – Puledra – (Beatrice Amore), come la chiama Rosaria (Lucia Coppola), cameriera schietta ed invadente, la quale, trova un sistema affinchè il marito si riavvicini alla moglie.
I dialoghi composti di alternanze di linguaggio in italiano e in vernacolo, incluse le licenze linguistiche di cui la nostra lingua barese è ricca, mettono in luce l’eredità lessicale e di costume che si rifanno al nostro territorio.
Tutto, evidenziabile dai personaggi, con ruoli sociale diversi all’interno dell’opera, che, come spesso accade, non vengono rispettati.
Punto focale della commedia, l’ipocrisia, che ‘u professor’(Gianni Colajemma) attribuisce agli altri, credendo di esserne esente, ma di cui, in realtà, ne è anch’egli vittima, man mano che le occasioni si presentano e non sa più come uscirne, in quanto crede di risolvere i suoi problemi assecondandola e facendone così, un uso sempre maggiore. L’ipocrisia alla fine, diventa sempre più ingombrante, conducendo alla negazione della realtà, poiché viene autoalimentata, ritenendo che sia la strada più facile, egoistica, meno impegnativa e meno dolorosa… soprattutto per se stessi.