Alla sua prima seduta il Consiglio comunale di Modugno, per merito della maggioranza che sostiene il sindaco Magrone, si presenta ‘nuovo’ per oltre due terzi, cosa che non era forse mai accaduta nella sua storia: i 16 consiglieri di maggioranza sono infatti quasi tutti giovani (età media 35 anni) preparati e appassionati, entrati per la prima volta a far parte dell’assemblea comunale e consapevoli della responsabilità del ruolo. “Possiamo fare cose buone – ha detto il sindaco Magrone – contro i grossi problemi che a Modugno sono da risolvere. Anche per questo ribadisco che siamo aperti a tutte le proposte di risoluzione delle questioni, senza arroccamento e pregiudizi di sorta”. A dispetto del nuovo rappresentato dalla maggioranza, la minoranza è apparsa invece frammentata e incoerente e lo ha dimostrato particolarmente nella votazione per l’elezione del presidente del Consiglio.
Il giuramento del Sindaco e la votazione per eleggere il presidente del Consiglio comunale. In primo luogo, in consiglio il Sindaco Magrone ha giurato sulla Costituzione italiana. Poi s’è votato per l’elezione del presidente del Consiglio comunale. La maggioranza ha proposto alla carica il consigliere Valentina Longo (di Italia Giusta secondo la Costituzione); la minoranza ha votato scheda bianca. Sicché, Valentina Longo ha ottenuto 16 voti (l’intera maggioranza). Per l’elezione alla prima votazione, però, Longo avrebbe dovuto ottenere, oltre al voto della maggioranza, almeno 1 voto dalla minoranza. Non è avvenuto. La votazione si ripeterà al prossimo Consiglio dove, con assoluta ragionevolezza, Longo sarà eletta Presidente. L’astensione della opposizione nella votazione del presidente del consiglio ha impedito, tuttavia, che sin dalla prima seduta l’assemblea costituisse rapidamente i suoi organi. Un errore, secondo noi: il vicepresidente toccherebbe alla opposizione, i cui 9 consiglieri non potranno mai da soli eleggerlo; se la maggioranza si comportasse come ha fatto ieri la minoranza sarebbe subito il muro contro muro. In pro di che?
Capigruppo ‘a tempo’ nella maggioranza. Nella prima seduta si sono costituiti anche i gruppi consiliari con la nomina dei rispettivi capigruppo. A tal proposito la maggioranza ha dichiarato di aver introdotto tra le proprie fila il criterio, ritenuto giusto e opportuno per una compagine così rinnovata, della temporaneità del ruolo del capogruppo (criterio che troverà applicazione nella rotazione dei capigruppo da farsi ogni sei mesi circa).
Sono stati adempiuti inoltre gli altri obblighi previsti dalla legge e dallo statuto comunale. Sono stati così eletti i componenti della commissione elettorale e della commissione per gli albi dei giudici popolari. Anche in questo caso, compatta la maggioranza e spezzettata la minoranza i cui designati sono stati eletti ma non hanno ricevuto i voti di tutti i componenti della opposizione.
La volontà della maggioranza per una stagione di responsabilità civica e politica. La prima seduta del Consiglio comunale era un’occasione preziosa per testimoniare la volontà di tutte le forze politiche di recuperare il tempo perduto con lo scioglimento del precedente Consiglio e il commissariamento del Comune: non aver eletto il presidente significa dunque che si è già perso un po’ di tempo e di fatica, in un contesto politico-sociale allarmante. Una contraddizione profonda tra dichiarazioni retoriche di apertura al dialogo e azioni settarie. L’appuntamento è alla prossima seduta del Consiglio dove la maggioranza ribadirà comunque la sua volontà di assicurare alla comunità una stagione di responsabilità civica e politica.
Modugno, la prima seduta del consiglio comunale.
Una maggioranza compatta e dialogante, una minoranza tremante che frena l’inclinazione al dialogo di alcuni suoi consiglieri.
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