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I dati storici delle consultazioni elettorali dimostrano che l’elettorato modugnese non è di centrosinistra, né tantomeno di sinistra, di quella sinistra che oggi, rappresentata dal Pd, raccoglie meno voti di una lista civica. Facile affermare che a condizionare il voto locale è la qualità dei candidati ma a Modugno, in modo speciale proprio nella nostra città, il voto è condizionato parlando male degli avversari; una caratteristica che non ci fa onore. Si fanno circolare volantini anonimi che denigrano ora uno ora l’altro dei candidati; si accusa l’avversario, sempre affidandosi alla “vox populi”, di capziose beneficenze che sfiorano il reato di voto di scambio: tizio paga gli affitti in cambio di voti, quell’altro dona borse di studio di poche decine di euro per raggiungere il maggior numero di persone e quindi di voti; si sussurra che Cramarossa concedesse licenze edilizie a tutti in cambio di voti futuri. Si è arrivati a blaterare che il sindaco uscente Magrone abbia acquisito al comune le aree di Porto Torres, incurante dei maggiori costi per le casse comunali che comporteranno i lavori spettanti ai vecchi proprietari, in cambio dei loro voti, blaterano non tenendo in alcun conto la specchiata e rinomata onestà dell’ex magistrato. Si favoleggia di inciuci milionari, in euro di oggi, per vecchi e nuovi affari: area Auchan; immondizia, appalto costruzione e rifacimento scuole comunali, multiservizi, servizi sociali e tanta altra produzione fecale che per qualcuno, però, sempre come dicevano i nonni di una volta, la loro è come quella di Nunziella, profumata.