L'Udc al fianco dell'Istituto del Nastro Azzurro

La Sezione di Modugno dell’Istituto del Nastro Azzurro nelle giornate dedicate al ricordo dei deceduti di tutte le guerre, come in quelle in cui si celebrano la vittoria della prima guerra mondiale, la liberazione o la festa della Repubblica e in tante altre ricorrenze storiche, con passione e puntuale opera di informazione svolge, volontariamente e senza alcun costo per le casse comunali, quei compiti che una amministrazione attenta e memore di quella che è la storia della città dovrebbe svolgere con altrettanta sollecitudine e dedizione. Con lo stesso impegno – e sempre senza alcun intervento finanziario dell’amministrazione comunale – i soci dell’Istituto del Nastro Azzurro hanno attrezzato un elegante museo in due locali al piano terra del cosiddetto palazzo dell’ex direzione (restaurato con fondi stanziati dai Patti Territoriali della Regione Puglia, con il preciso vincolo della esclusiva utilizzazione come struttura museale dell’antica sede del Tribunale Regio e Direzione scolastica di Piazzetta La Corte) ovviando con la loro opera ad una eclatante carenza istituzionale.

La pur necessaria riorganizzazione della dislocazione degli uffici comunali non poteva esentare, chi l’ha proposta e determinata, dal doveroso, preliminare, accertamento della destinazione d’uso dell’immobile. L’invito a rinviare quanto già imperiosamente stabilito dall’ultima amministrazione comunale, rivolto a chi oggi deve materialmente procedere allo sfratto dell’associazione degli ex combattenti dal loro museo, è un voler rimediare mettendo “una toppa peggiore dello strappo” alla questione. Ben altra considerazione andava dimostrata a quei modugnesi, soci dell’Istituto del Nastro Azzurro, che della città se ne occupano sempre, non solo in campagna elettorale.
La segreteria e tutto il partito dell’Udc, ammette la propria mancanza di attenzione verso la meritoria opera svolta dai soci dell’associazione ma dalla data odierna sarà schierata al loro fianco affinché venga riconosciuto il loro “diritto” a mantenere e magari ampliare il loro museo

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