
Un discorso denso di riferimenti precisi alle cose fatte – decise quasi sempre all’unanimità dal consiglio comunale – e alle cose non fatte perché impedite dalle ormai famose dimissioni dei “tredici” (“absit iniuria verbis”); qualche messaggio (cifrato per l’altrui privacy) indirizzato a qualche elettore “refrattario” per convenienza; un chiarimento sul mancato trasferimento del mercato settimanale e l’area ceduta in comodato d’uso da un’azienda edile di Modugno; un mistero da svelare come quello relativo agli oneri pecuniari (circa due milioni) che la società Sorgenia, con una nota indirizzata al comune pochi giorni prima del commissariamento, dichiarava di essere disposta a corrispondere e che non si sa ancora se siano stati pagati o meno e nemmeno se sia stata inviata una risposta ai proprietari della centrale; e molto altro ancora. Qualche apprezzamento a chi gli è stato vicino e a chi lo è tuttora. Qualche negativo apprezzamento (a volte addirittura pesante – e questo per molti è il suo limite politico) sui personaggi politici locali è stato fatto infarcendo il discorso di quei passaggi ironici, se non addirittura comici, che i suoi fans richiedono e che hanno divertito il pubblico che ha apprezzato e lungamente applaudito il conclusivo “se non avete alcun interesse a votarmi… allora votatemi”.