Concluso il frazionamento catastale dell’area privata. Potrebbero ora essere sufficienti solo poche settimane perché strade, verde e illuminazione pubblica diventino patrimonio pubblico, assecondando così le richieste dei cittadini.
La qualità della vita a Porto Torres può cominciare a cambiare. Previsti nel piano triennale delle opere pubbliche gli interventi di riqualificazione e il budget per la loro esecuzione.
Se ne è parlato, nei locali della Parrocchia di Sant’Ottavio, in un incontro promosso dalla rivista Sudcritica. Vi hanno partecipato una delegazione di residenti e amministratori dei condomini del quartiere, con Nicola Candia e Giuseppe Dilena, Pasquale De Santis, l’ex assessore al bilancio Dino Banchino e Nicola Magrone, che circa otto mesi fa fu il sindaco che firmò l’intesa storica raggiunta tra la proprietà privata dell’area e l’amministrazione comunale per la cessione gratuita di vaste aree del quartiere di Porto Torres al Comune di Modugno.
In queste settimane, si sta per concludere l’iter che porterà, dopo 40 anni di inerzia, a garantire ai circa 1700 abitanti del rione, il servizio di viabilità stradale, di pubblica illuminazione e di manutenzione del verde. Un traguardo storico che segna l’inizio della risistemazione complessiva del quartiere per la quale l’amministrazione Magrone aveva già anche previsto nel piano triennale di opere pubbliche 2014-2016 uno stanziamento complessivo di 750.000 euro. Probabilmente l’iter sarebbe potuto essere ancora più veloce se il 22 agosto 2014 non fossero decaduti sindaco, giunta e consiglio comunale, a causa delle dimissioni di 13 consiglieri comunali firmate dinanzi a un notaio a due giorni dalla seduta consiliare convocata sulla proposta del sindaco per risolvere le illegalità rilevate nel settore urbanistico.
Porto Torres, in realtà, più che un quartiere è un enorme condominio, fatto di grandi palazzi ricompresi in un’area tutta privata: i suoi abitanti lamentano, inutilmente, da molti decenni le difficili condizioni in cui sono costretti a vivere. In 40 anni l’unico tentativo di risposta alle richieste e alle lagnanze dei residenti è stato un atto di indirizzo approvato dal consiglio comunale nel settembre 2012 che dava mandato ai tecnici per esplorare vie che sanassero la situazione. Un paio di mesi dopo amministratori e consiglieri comunali Pd e Udc di Modugno e dirigenti dell’Ufficio tecnico comunale finirono arrestati e indagati e le necessità degli abitanti di Porto Torres ancora una volta non trovarono soluzione. Poi, nel giugno 2013 l’arrivo del sindaco Nicola Magrone e della sua giunta e la firma, nel maggio 2014, della storica intesa con la proprietà privata per la cessione dell’area al patrimonio pubblico.
Porto Torres è oggi un borgo strozzato tra il tracciato ferroviario (doppia linea FAL E RFI) e la Strada Statale 96, caratterizzato da molti problemi, tra i quali, ad esempio, il problematico collegamento con il resto della città di Modugno. Nel tempo, l’assenza di interventi dell’amministrazione pubblica in un’area dal complicato assetto urbanistico ha comportato, oltre che la privazione costante dei servizi normalmente garantiti da un Comune, soprattutto un graduale deterioramento delle infrastrutture interne al complesso. La strada interna – ha sottolineato Magrone nel suo intervento – corre fino a tre metri al di sotto del normale livello di scorrimento delle strade principali attorno al quartiere “e questo è causa, spesso, di allagamenti preoccupanti. Il dissesto delle strade del quartiere è evidente, e sono urgenti lavori di risistemazione di tutti gli spazi di uso pubblico”. “Con l’inserimento in bilancio del denaro necessario per la riqualificazione – ha rilevato Banchino – è già stato anche redatto un progetto preliminare per mettere mano a tutto questo”.
Giuseppe Dilena ha spiegato che, dopo la firma dell’intesa tra Magrone e la proprietà dell’area, è stato attuato un frazionamento catastale, che ha richiesto più tempo del previsto a causa di varie difficoltà incontrate dai tecnici del proprietario privato. “Ora – ha concluso – il 90% del lavoro è già stato compiuto, il frazionamento è stato completato, basta ancora qualche adempimento e, speriamo, poche settimane perché si possa dire definitivamente che si sono create le condizioni per soddisfare le necessità dei cittadini di un insediamento abitativo importante. Dobbiamo ringraziare Magrone che è stato il primo sindaco di Modugno ad occuparsi davvero della questione”.
A seguito dell’intesa, l’infrastruttura di illuminazione pubblica di Porto Torres potrà rientrare nella rete comunale, la viabilità (pedonale e veicolare) potrà contare sui servizi comunali di manutenzione ordinaria e straordinaria, il verde condominiale diventerà pubblico e potrà essere aggiustato e riattrezzato dal Comune. Un contributo fondamentale alla soluzione dei gravi allagamenti arriverà – ha segnalato ancora Magrone – dall’opera di fognatura pluviale prevista dalle Ferrovie Appulo Lucane, nell’ambito dei lavori di interramento della linea ferroviaria che corre a ridosso di un intero lato del quartiere Porto Torres. Il progetto delle FAL prevede la realizzazione, a proprio carico, di una condotta emissaria di attraversamento con scarico delle acque al di là della linea ferroviaria.
Molte altre questioni dovranno essere risolte: “Noi – ha concluso Magrone – finora ce l’abbiamo messa tutta, e siamo pronti ancora a fare la nostra parte”.