Tempo di auguri e di consuntivi

Facciamo il punto a proposito di Modugno? Fare un’istantanea fotografica dei fatti accaduti quest’anno, nella nostra città, non è molto difficile; ci sono già le foto, basta fare un bricolage ed è presto fatto! Cosa ardua e difficile però è farlo riportando gli eventi in modo impersonale, ma ci proviamo.
Iniziamo da quando Nicola Magrone annuncia che devolverà la sua indennità di sindaco per creare borse di studio per alunni meritevoli: “Perché non ai più bisognosi?” sono stati i commenti di molti, “ognuno fa quello che meglio crede con ciò che è suo” commentano altri.
A febbraio si sente parlare di Urbanistica e sembra certo che è da allora che in modo consistente si comincia a tessere la tela per mandarlo a casa – e alla fine, come tutti sanno, ci riescono – salvo ora e con il senno di poi qualcuno si è pentito perché Magrone è stato detronizzato da vittima e si sa che il ruolo di vittima rende.
A Marzo per la prima volta Modugno incontra Banca Etica, istituzione bancaria che non adopera i suoi proventi nella fabbricazione di armi e soprattutto non in finanza aleatoria, messaggio non pervenuto.
Da aprile in poi gli avvenimenti si succedono solo in un senso: “urbanistica si, urbanistica no” creando la quasi paralisi di tutte le altre attività politiche della città, fuori e dentro Palazzo Santa Croce.
Sino ad arrivare al fatidico giorno in cui “tredici piccoli indiani” compiono l’atto di dimettersi, facendo cadere il governo “giusto secondo la costituzione”.
Arriva il commissario prefettizio, questa volta addirittura nominato direttamente dal ministro dell’interno (messaggio che dovrebbe far riflettere chi ha voglia di vedere chiaro) e non è una bella cosa avere, nel giro di mille giorni, due commissariamenti causati dallo stesso filo conduttore, ovvero “l’urbanistica”. Anche se per motivi diversi, l’una per vera e propria corruzione ( Il 30 gennaio 2015 prima udizione. ndr.) l’altra usata come pretesto, a parere di molti cittadini, per mandare a casa il sindaco. In realtà la vera ragione politica che ha prodotto le dimissioni dei “tredici” non è ancora chiara, ma gli elettori in questi mesi si sono fatti un’opinione non certo favorevole nei confronti dei dimissionari, per i quali dicono hanno avuto tredici ragioni diverse come: timore di ricorsi al TAR da parte di cittadini, opportunismo politico da parte di vecchie volpi della politica , rancori personali, ingenuità politica dei neo consiglieri, ecc. Una cosa però, dicono, salta agli occhi anche dei distratti, l’ex giudice quando ha compreso che stava per essere “rottamato” ha rincarato la dose. Oggi con il senno di poi, e qui sono diventati tutti geni della politica, si dice in giro che le dimissioni non è stata una mossa politica “azzeccata”; ai posteri l’ardua sentenza.
Ai lettori di BSO comunque auguri per un Buon Natale e un mega galactico 2015, con la speranza di vedere una donna come primo cittadino alle prossime elezioni! Vuoi vedere che è meglio!

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