Gianni Lannes a Modugno

Chi è Gianni Lannes?. Bella domanda. Gianni Lannes è uno scrittore, fotografo e subacqueo italiano. Ormai è, però, un ex giornalista. Ha concluso la sua carriera da freelance nel 2011 al “Corriere della Sera”. Non, quindi, un giornalista “dipendente”. Per dirla alla Siani, un “giornalista giornalista”. Ha lavorato sia in Italia che all’estero e si è occupato di controinformazione con inchieste riguardanti i traffici di armi (inchiesta su Ilaria Alpi e Miran Hrovatin), di esseri umani, di rifiuti tossici, scorie radioattive, di ecomafie. Attualmente è attivo nel campo delle cosiddette scie chimiche. Quelle che Lannes chiama la “guerra ambientale”. In quasi tre ore di dibattito Lannes è intervenuto a Modugno presso la sala Romita del comando di Polizia Municipale in una manifestazione organizzata dall’associazione “Modugno a cinque stelle”. Per le sue inchieste Lannes ha anche subito gravi attentati e nel 2011 gli è stata revocata la scorta della Polizia di Stato. Per la complessità degli elementi trattati rimandiamo al suo “diario” che gli internauti possono trovare al seguente sito: http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/. Qui sono consultabili documenti inediti e tutte le inchieste di Lannes. Noi, però, vogliamo soffermarci su quello che Lannes ha detto in particolare sul “caso” Modugno. Lo scrittore è stato autore di due inchieste riguardanti la centrale Sorgenia e l’inceneritore Marcegaglia: “Feci un’inchiesta nel 2005 per il “Quotidiano l’Indipendente”. Sorgenia voleva fare un rigassificatore a Margherita di Savoia. Ricordo che feci parecchi sopralluoghi a Modugno. Il problema reale è che ciò che non si vede è realmente pericoloso. Il vero problema è ormai la nostra perdita di sovranità. Solo attraverso la libertà, l’indipendenza e la sovranità ci salveremo. Ed è per questo che sto girando l’Italia per far unire tutti i movimenti ambientali che sono nati in questi anni. Abbiamo un grosso potenziale. Dobbiamo, però, tornare all’etica”. Infine Lannes porge una richiesta a “tutti gli editori per far si che venga pubblicato il mio libro “Ustica: le due stragi”. Non voglio guadagnare un centesimo dai profitti del libro. Voglio solo che, grazie ai documenti inediti da me svelati, la gente possa conoscere la verità su quella strage”.

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