Giuseppe Trentadue nato a Modugno nel 49’, sin da piccolo si è cimentato nell’arte pittorica:
“mi ricordo che avevo circa sei anni, mio padre aveva osservato il mio amore per i colori, tele e pennelli, decise un giorno di comprarmi una scatola con tutto l’occorrente, mi comprò anche una tela con tanto di cavalletto, a vederle la mia gioia fu tale che mi sono commosso, non sapevo come ringraziarlo, al chè lui, con il suo vocione mi dette una foto e disse riproducila! Questo episodio ha condizionato tutta la mia vita sia artistica che caratteriale per cui amo le sfide, e mi sento vivo solo quando dipingo e se ho una sfida da superare, in tutti gli aspetti della mia vita, spero che qualcuno dei miei figli segua la mia strada, piena di colori, mi reputo un’impressionista e vivo con il guizzo delle sfide. L’opera alla quale sono particolarmente affezionato, è il quadro che ho esposto alla mostra, è ambientato nell’anno 1870, dopo tutte le guerre fatte dai francesi cominciava un’epoca di benessere, in cui l’amore per la vita nel senso profondo del termine esplode nella Bell Epoque!