lascia perplessi; rende difficile classificare come semplice coincidenza il ripetersi di eventi uguali fra loro che riguardano l’ex sindaco di Modugno. A commento e disamina delle cause che hanno comportato l’avvio di un altro periodo di commissariamento prefettizio della nostra città, si possono riportare alcune dichiarazioni di personaggi che hanno avuto largo seguito e peso nelle vicende “politiche” di Modugno e che alla luce di quanto avvenuto negli ultimi giorni appaiono attualissime.
Sono dichiarazioni rilasciate durante un convegno tenutosi il 4 maggio 1996 negli studi di Telebari sul tema “Dalla vendita della Gazzetta al caso Magrone: la libertà di stampa in Puglia” su iniziativa di varie associazioni, fra le quali due presenti anche a Modugno: Azione Sociale e Tradizione e Comunità, rappresentate dal mai abbastanza compianto Pino Tosca e alla presenza dell’allora già ex “Ministro dell’Armonia” Pinuccio Tatarella.
Pinuccio Tatarella: prima di tutto sono lieto di parlare, di ritornare a parlare, dalla più antica, dalla più civica, dalla più barese, dalla più libera televisione locale su un tema che mi appassiona perché oggetto misterioso in Puglia, la libertà di stampa che in puglia non c’è. E dobbiamo approfittare tutti della circostanza della vendita della gazzetta per imporre una via localistica alla libertà di stampa; il tema che intelligentemente hanno utilizzato le associazioni, che ringrazio, dalla vendita della Gazzetta al caso Magrone. Sembra paradossale, cosa c’entra la Gazzetta? c’entra c’entra c’entra, voglio partire proprio dal caso Magrone proprio perché voglio dimostrare che la liberta di stampa in Italia non esiste. Magrone non è stato eletto nel collegio di Modugno, non lo sa nessuno, non l’ha detto nessuno, non l’abbiamo detto noi perché quando vinciamo politicamente non facciamo una campagna contro chi ha perso, la destra con le persone altrui è stata sempre cavalleresca, quindi non infierisce mai sull’illustre avversario, ma non l’ha detto neanche il partito che ospitava Magrone. Io ho letto sulla gazzetta del mezzogiorno un’intervista del segretario provinciale o regionale non ricordo del Pds, il quale diceva che in fondo loro non erano andati male perché in provincia di Bari avevano perso soltanto un deputato; che era l’ottimo deputato Perinei, per il collegio Gravina Altamura e dicevano, a scopo difensivo quindi legittimo, gli amici del Pds che aveva perso Perinei non perché teneva di fronte un candidato molto popolare nella zona e quindi ben voluto …. ma perché c’è il duello Gravina Altamura, che è un fatto, che è un alibi una scusa; allora ho detto Magrone è stato eletto, se ne hanno perso uno e non due. Abbiamo telefonato ad Amoruso, segretario Regionale e ad Erasmo, segretario provinciale di AN. Vi risulta che abbiamo perso a Modugno? No, abbiamo vinto, ma vedete che sulla gazzetta del mezzogiorno il segretario regionale o provinciale del Pds ha detto che ne hanno perso uno non due. Cioè siamo arrivati al punto, amici che mi ascoltate, che un illustre magistrato sul quale si è parlato sempre, sempre, titoli sempre sui giornali, quando perde né chi vince per cavalleria né chi perde nasconde la perdita e nessun giornale si è posto il problema perché è stata nascosta questa perdita? Noi lo vorremmo sapere per poi comprendere perché la libertà di stampa non c’è in Puglia, però il pluralismo di organi di stampa che c’è in puglia a volte uno, attraverso un’altra voce, uno riesce a fare un mosaico dell’insieme e uno apprende da Puglia che l’onorevole Magrone ha fatto un intervista, che dopo vi leggerò, in cui accusa il Pds e l’amministrazione comunale di Modugno. Cioè allora c’è un altro fatto nella mancanza di veridicità Magrone è epurato da chi lo ospita, Magrone è combattuto da chi lo ha messo in lista, Magrone perde perché un’amministrazione comunale va male, non se né accorto nessuno, che fa i vaticini sui futuri incontri delle assemblee comunali provinciali regionali di un’amministrazioni di centrosinistra, non se n’è accorto nessuno di Magrone, non parla nessuno. Vogliamo parlare di Magrone non della persona che è fuori discussione, del perché in una città come Bari di questo caso non né ha parlato nessuno allora occorre, ecco un po’ di liberta di stampa cioè di obiettività: un fatto c’è, esiste, va registrato. Questa cultura di registrare che un fatto che esiste a Bari non c’è …
A Pino Tosca il conduttore del convegno, il giornalista Francesco Monteleone, rivolge una domanda:
– Tosca perché l’onorevole Tatarella associa la proprietà alla libertà di stampa, in che modo la proprietà riesce a tutelare la libertà di stampa?
Nel mondo di oggi in cui c’è una grande omologazione e si parla spesso di mondialismo eccetera, evidentemente qualsiasi tipo di libertà non può esser disgiunta da chi ne detiene i mezzi per farla esercitare, mi sembra ovvio. Comunque per quanto riguarda i due problemi vorrei dire qualcosa nel caso specifico che riguarda Magrone/Modugno, anche perché a Modugno risiedo quindi penso di avere gli strumenti conoscitivi in mano. L’onorevole Tatarella dice che nella seconda parte dirà qualcosa sulle dichiarazioni fatte da Magrone a Puglia, che è stato l’unico veicolo informativo che ci ha resi edotti su quali sono state realmente le cause che hanno portato ad una sconfitta, che certamente non era prevista e comunque clamorosa. Dice, en passant, Magrone in questa intervista, per quanto riguarda la mia mancata elezione sono stati due i fattori determinanti. Li ha già detti l’onorevole Tatarella, uno, in altri termini, la cattiva amministrazione del comune di Modugno, quindi una causa che potremmo dire indiretta, la seconda invece ancor più preoccupante è causa diretta. Mentre per l’inefficienza, l’inettitudine, la mancanza di responsabilità, pur con tutta l’onestà dei soggetti che si trovano ad amministrare, si è determinato un qualcosa che indirettamente si è rivolta contro il massimo esponente della sinistra non solo Modugnese ma potremmo dire, come autorevolezza, uno dei massimi esponenti della sinistra a livello regionale se non addirittura a livello nazionale anche per la sua opera eccetera eccetera. L’altra causa invece è molto più importante perché una causa diretta, vale a dire qualcuno ha orchestrato, ha programmato a tavolino, ha fatto sì che ci fossero forze, clan, lobby che all’interno della sinistra bocciassero Magrone, che mandassero a casa il loro massimo esponente.
A pensare male… altro che 1999 e amministrazione di centro destra amica di amici in regione.
Cosa si può apprendere da queste … coincidenze? Lo vedremo alla presentazione delle prossime liste elettorali.
Per ascoltare l’intero convegno http://www.radioradicale.it/scheda/81848/81928