Modugno, 21/8/’14
Al Sindaco di Modugno
Dr. Nicola Magrone
p.c. Al Presidente Regione Puglia
Dr. Nichi Vendola
Al Prefetto di Bari
Dr. Antonio Nunziante
Oggetto: La posizione del PD sull’OdG del CC del 25 Agosto 2014, in materia urbanistica.
Con la presente comunicazione il PD Circolo di Modugno rappresenta la propria posizione nell’ambito:
1) delle più generali politiche di riassetto del territorio;
2) della gestione delle questioni urbanistiche aperte nell’ultimo periodo.
La battaglia ideologica, campale e da ultima spiaggia mediatica, inutilmente scatenata su una delibera di CC, pur significativa come la 75/99, non ha mai neppure sfiorato il tentativo di affrontare alla radice il dissesto urbanistico che Modugno condivide da oltre un trentennio con la stragrande maggioranza delle Città limitrofe. Da un trentennio e non solo dal ’99. Dissesto figlio diretto della logica che ha informato i Piani Regolatori degli anni ’60 e ’70 e non solo una delibera di consiglio comunale, pur importante in alcuni dei suoi effetti. E’ questa la ragione banale, per la quale il PD ha esortato più volte l’Amministrazione, ad affidare a uno strumento urbanistico complesso come il PUG (previsto per legge regionale fin dal 2001) il compito di ridisegnare l’assetto urbanistico della Città. Il PD ha esortato l’Amministrazione in altri termini a governare i processi complessi, a rinunciare a fare vetrina e a cercare i titoli di stampa a tutti i costi, a evitare la frattura puerilmente manichea tra i buoni e i cattivi, che ha infestato gratuitamente l’immagine della Città più di quanto non fosse già segnata. A chi ha giovato?
Il PUG
Il Consiglio Comunale dovrebbe sancire l’urgenza che il Comune di Modugno si doti di un nuovo strumento urbanistico come il PUG (Piano Urbanistico Generale), in modo che l’Amministrazione conferisca all’Ufficio Tecnico Comunale il mandato di istruire con urgenza la procedura di redazione del Piano Urbanistico Generale, ai sensi dell’art. 9 della L.R. 20/2001della Regione Puglia, nelle sue parti costitutive del DPP e del PUG propriamente detto, riservando nel bilancio previsionale 2014 tutte le risorse finanziarie necessarie e possibili, ovvero tutti i residui dei bilanci degli anni precedenti già vincolati allo stesso obiettivo, con particolare riferimento al residuo del bilancio 2012 – Capitolo 3912/1728/1/2012 P.F. 2.05.99.99.
Nel caso che al suo interno l’UTC non disponga di tutte le competenze tecnico-scientifiche necessarie alla redazione del DPP/PUG, esse potrebbero essere individuate mediante convenzione tra Enti Pubblici oppure mediante Bando Pubblico per la redazione del DPP/PUG che sarebbe distinta in due fasi.
La prima fase avrebbe come oggetto:
1. Costruzione del Quadro Conoscitivo, anche proveniente dagli enti territoriali e locali e da tutti i soggetti portatori di informazioni sul territorio (Regione, Provincia, Autorità di bacino, Soprintendenze, Enti gestori di servizi, Ecomusei, ecc.);
2. Realizzazione del programma partecipativo che coinvolgerà la comunità locale;
3. Primi Adempimenti per l’attuazione del PUTT/P da parte dell’Ufficio Tecnico Comunale;
4. Elaborazione dei materiali e dei documenti per consentire all’Ufficio Tecnico Comunale la predisposizione del DPP (Documento Programmatico Preliminare), comprensivo dei primi obiettivi e criteri progettuali del PUG.
La seconda fase, a partire dall’atto amministrativo che, al termine della presentazione delle osservazioni di cui al comma 3 dell’art. 11 della LR 20/01, indichi la volontà di proseguire nel processo di elaborazione del PUG, avrebbe come oggetto:
a. Completamento del Quadro Conoscitivo, anche a partire dalle istanze emergenti dalle fasi di ascolto-partecipazione della comunità locale e dalla presentazione delle osservazioni
b. Supporto tecnico scientifico all’Ufficio Tecnico Comunale per la elaborazione del PUG in forma compiuta e del Regolamento Edilizio, facendo eventualmente ricorso a ulteriori momenti di partecipazione.
Come affrontare l’impasse sulla delibera di C.C. n. 75/99.
Premesso:
1) che la deliberazione di CC 75/99 fu, all’epoca della sua adozione, trasmessa agli Uffici Regionali competenti, senza che essi abbiano sollevato nelle fasi successive obiezioni né rilievi di alcun tipo;
2) che la deliberazione di CC 75/99 ebbe il parere favorevole del C.U.R. – Comitato Urbanistico di Controllo;
3) che sono intercorse tra la Giunta Comunale attuale e l’Ufficio Urbanistico Regionale varie comunicazioni scritte che sollevano l’obiezione di invalidità di quella deliberazione, per non aver essa ottemperato alle disposizioni di cui alla L.R. 56/80, in ragione dei profili di variante al PRGC contenuti nelle nuove NTA adottate; questa corrispondenza risulta improntata a leale collaborazione tra Enti;
4) che in materia non vi è stata, al momento, alcuna formale presa di posizione da parte della Giunta Regionale,
il PD propone:
di dare mandato alla Segretaria Generale dell’Ente di inoltrare alla Giunta Regionale la richiesta del Consiglio Comunale di Modugno di confermare formalmente il parere espresso dall’Ufficio Urbanistico Regionale circa i profili di variante al vigente PRGC contenuti nelle NTA adottate mediante tale deliberazione, corredando la richiesta di parere di tutti gli atti prodotti in materia dalla Giunta Comunale, dal Consiglio Comunale (verbale seduta di CC del 20 Giugno ’14 con relativo atto di indirizzo di costituzione di apposita commissione di studio), dalla Dirigente del Settore Urbanistico di Modugno e tutti gli atti ricevuti dai competenti Uffici Regionali fino a questo momento.
Qualora fosse confermato dalla Giunta Regionale, il parere già espresso dall’Ufficio Urbanistico Regionale, il PD propone che il Consiglio Comunale di Modugno riconosca secondo la procedura amministrativa descritta oltre ai sensi della LN 241/90, i profili di variante in essa contenuti e deliberi con apposito atto quanto di propria competenza, affinchè la delibera di CC n.75/99 completi l’iter amministrativo previsto dalla L.R. 56/80, sanandone in tal modo l’invalidità o illegittimità che dir si voglia.
La ragione per la quale si propone di rimettere in capo alla Giunta Regionale il compito di confermare i profili di variante contenuti nelle NTA del ‘99, (è vero richiamati chiaramente dall’Assessore Regionale e dal Dirigente dell’Ufficio Urbanistico i quali tuttavia, si sottolinea banalmente, non sostituiscono la Giunta Regionale nelle proprie funzioni prescrittive come previsto dalla L.R. 56/80) è quella di sanare e superare formalmente l’impasse generata negli anni dalla mancata formale comunicazione del rilievo dei profili di variante al PRGC, contenuti nelle NTA del ’99, che avrebbe dovuto essere inoltrata in tempi ragionevoli dopo l’adozione di quella delibera di consiglio comunale, e non quindici anni dopo. Per questa ragione, ovvero per la totale assenza dei tempi ragionevoli e per la presenza marcata di interesse pubblico, è bene che si esprima formalmente la Giunta Regionale e non solo l’Ufficio Urbanistico Regionale. Esso si è espresso secondo una leale ma del tutto insufficiente collaborazione tra enti, considerata l’inadempienza durata un quindicennio. E’ bene che si esprima la Giunta Regionale, ovvero l’organo deputato dalla L.R. 56/80 ad assumere decisioni in materia di piani regolatori. In tal modo e solo così l’Amministrazione di Modugno potrà evitare che si scarichi irresponsabilmente sui Consiglieri Comunali di Modugno, l’onere di sanare mediante revoca della delibera di CC 75/99,
le evidenti responsabilità altrui e il rischio di rispondere a titolo anche personale nei contenziosi legali che saranno accesi probabilmente a danno dell’Ente; quei contenziosi avrebbero un esito imprevedibile date le evidenti lacune amministrative che si sono determinate negli anni, così come oggi scrive lo stesso Ufficio Urbanistico Regionale, che all’epoca dell’adozione, invece, avrebbe dovuto esercitare il controllo. Tutti questi rischi di danno erariale a carico dell’Ente sono del tutto attuali se si continua a perseguire la strada della revoca della delibera di CC 75/99. Il Sindaco comprende questo rischio? Se ne interessa? Ha cercato la soluzione che da più parti gli era stata suggerita, per evitare questi rischi, per restare pienamente nella legalità e per superare l’impasse? Le fughe in avanti che l’Amministrazione ha compiuto in questi mesi, oltrechè ideologiche, inconcludenti perché prive dell’avallo del Consiglio Comunale, hanno semplificato oppure hanno precipitato lo stato di impasse in cui la Città versa da mesi?
Nella fattispecie il PD propone, in ottemperanza all’art. 21 nonies L.N. 241/1990 (Annullamento d’ufficio che recita testualmente: Comma 1. Il provvedimento amministrativo illegittimo ai sensi dell’articolo 21-octies può essere annullato d’ufficio, sussistendone le ragioni di interesse pubblico, entro un termine ragionevole e tenendo conto degli interessi dei destinatari e dei controinteressati, dall’organo che lo ha emanato, ovvero da altro organo previsto dalla legge. Comma 2. È fatta salva la possibilità di convalida del provvedimento annullabile, sussistendone le ragioni di interesse pubblico ed entro un termine ragionevole”),
1. di rigettare ogni proposta di annullamento e revoca della delibera di CC 75/99 per assenza dei presupposti previsti dalla L.N. 241/90 e in ragione dei rischi imprevedibili di conseguenze giuridico-amministrative e di danno erariale a carico dell’ente;
2. di convalidare ai sensi del comma 2 L.N. 241/90 il provvedimento di che trattasi, sussistendone invece le ragioni di interesse pubblico e fatta salva la presa d’atto dei profili di variante al PRGC, così come eventualmente comunicati formalmente dalla Giunta Regionale;
3. di inoltrare di conseguenza la delibera di CC 75/99 così convalidata e corretta, alla Giunta Regionale al fine di avviare le procedure previste dalla LR 56/80, che la renderebbero valida;
4. di rinviare al PUG il compito di ridisegnare le nuove norme tecniche di attuazione e il nuovo regolamento edilizio, insieme all’assetto urbanistico complessivo, evidentemente non più assoggettabile alla logica di un PRGC ampiamente superato e al quale sono riferite sia le NTA del ’95 che quelle del ‘99. Si modifichino tutte le norme che, anche dentro un percorso partecipato e aperto ai vissuti della popolazione e non solo a chi si intende di indici e di norme, si ritiene che abbiano consentito un abuso del territorio, ma lo si faccia all’interno della progettazione di uno strumento complesso e completo come il PUG.
A chi ha giovato scatenare la tempesta perfetta nel bicchiere d’acqua, anziché affrontare con una Politica sana e condivisa i processi complessi? La banalizzazione sbrigativa che è stata fatta del PUG nella narrativa di diversi recenti atti amministrativi, in sede di Consiglio Comunale e di conferenze stampa, denuncia invece in modo lampante le ragioni profonde della crisi amministrativa in corso, generata dall’incapacità acclarata di questa Amministrazione di affrontare le sfide, che la Città sperava di vincere in una stagione lunga di cambiamenti possibili e condivisi.
Dr. Fabrizio Cramarossa Sig.ra Tania Di Lella
Consigliere Comunale Coordinatrice di Circolo