Dopo circa un anno di gestione Magrone, come era prevedibile, sono emerse drammaticamente tutte le contraddizioni della maggioranza uscita dalle urne. Contraddizioni chiaramente politiche, complicate dalle vanità personali. Tante e di tanti.
Fatti loro si direbbe, se invece a pagare non fossero tutti i cittadini, stritolati da una gestione politico-amministrativa caratterizzata dall’improvvisazione e dai conflitti che inevitabilmente si sono inaspriti su tutti i fronti: con la politica, con la città, con le forze sociali e produttive. L’Urbanistica su tutto, brandita come esempio della malagestione e del malaffare altrui, è ben presto diventata il simbolo dell’improvvisazione e dell’inettitudine di questa amministrazione. Lo sfascio della sua stessa maggioranza, da ultimo sul tema urbanistico, ne rappresenta il simbolo incontestabile.
Decine di comunicati sensazionalistici, diramati da una claque chiassosa, per spacciare impunemente come già realizzato tutto e il contrario di tutto; propaganda a buon mercato, con cui questa amministrazione si è appropriata anche di provvedimenti non suoi.
Ma resta la cruda realtà. Il Sindaco e la sua amministrazione ci ricordano l’orchestra del Titanic: LA NAVE AFFONDA E LORO CONTINUANO A SUONARE. Come nulla fosse.
Peccato però che dei quindici orchestrali iniziali ne sono rimasti solo cinque. Gli altri hanno già lanciato – beati loro – il ‘si salvi chi può’. Ma il sindaco Magrone non demorde. Invece di prendere atto di una crisi politica oramai irreversibile e di presentarsi dimissionario in Consiglio comunale, per rendere formalmente conto dell’assenza di una maggioranza, prova a dialogare prima con le minoranze. Ma il dialogo assomiglia inevitabilmente a una farsa, perchè il sindaco pensa a latere di riuscire ancora e disperatamente a recuperare con i 10 orchestrali, o meglio con una parte di loro. In qualche modo e purché sia. Dopo aver giurato di aver rotto definitivamente, mentre il paese attraversa una delle più tragiche crisi economiche che si ricordi.
Possibile che un uomo così “disinteressato” abbia il solo tormento di come rimanere a galla? Possibile che prevalgano le ragionicchie dei propri fedelissimi e delle loro posizioni di visibilità? Possibile che non abbia la sensibilità di rendere formalmente conto al Consiglio comunale?
Il Partito Democratico di Modugno continuerà dai banchi dell’opposizione nella propria azione di controllo e proposta, con la stessa coerenza, passione e competenza mostrate in questi 12 mesi di fallimentare gestione Magrone.
Non ci interessa accattonare posizioni e non ci interessa svendere la dignità con un voto disperato.
Il diritto alla speranza, ecco cosa ci resta!
Diciamo SI ai provvedimenti buoni e utili alla Città.
Diciamo TUTTI A CASA se non ci sono più le condizioni per governare.
COMUNICATO STAMPA PARTITO DEMOCRATICO MODUGNO