La storica frase «Un uomo solo è al comando; la sua maglia è biancoceleste; il suo nome è Fausto Coppi»
del cronista Rai al Giro d’Italia del 1949, forse riassume al meglio ciò che i modugnesi si augurano di vedere lunedì 16 giugno in piazza Sedile. I presupposti ci sono tutti. Distante dai suoi gregari forse più di quanto “l’airone” seppe fare in quella mitica giornata, il nostro benamato sindaco ha posto una considerevole distanza fra sé e una larga parte della sua maggioranza, escludendola, di fatto, da ogni decisione importante. I consiglieri di maggioranza sentono sminuire il loro seguito elettorale, non riescono, così dicono, a svolgere “fattivamente” la loro funzione di rappresentanti eletti per “governare”; non sanno che risposte dare ai loro elettori, né tantomeno riescono a mantenere le loro promesse elettorali. Asseriscono di non ricevere le informazioni in tempo utile e aspettano lo svolgimento dei consigli comunali per conoscere le decisioni del sindaco, alla stregua di semplici consiglieri di opposizione.
Anche l’ormai antica distanza dal PD, partito di riferimento di molti dei suoi consiglieri più votati, si acuisce sempre più: gli ultimi episodi sono la mancanza di ogni riferimento, nei comunicati stampa dell’Assessorato al Lavoro della Regione Puglia, dei meriti dell’amministrazione Magrone nella vicenda OM e il mancato invito alla “riunione” di Roma dell’11 giugno scorso (vedi comunicato del sindaco). Eletto deputato nel ’94 con i voti della sinistra, Magrone non fu confermato nel ’96 proprio perché la sinistra, specialmente la sinistra modugnese, gli negò quel largo consenso che si aspettava. La stessa sinistra modugnese che fu sconfitta nelle successive elezioni comunali del 1997. In quelle elezioni del ’97 furono eletti i consiglieri comunali che poi, nel ’99, approvarono quelle norme in materia edilizia, mai approvate dalla regione Puglia, che oggi sembrano aumentare ancora di più la distanza tra il sindaco e alcuni dei consiglieri di maggioranza (vedi il comunicato di “Adesso Modugno con Dignità”). Lunedì 16 il sindaco ha promesso di parlare, fra le altre cose, di ciò che l’applicazione di quelle norme ha comportato per la città di Modugno e la gente si aspetta di sentire finalmente quello che troppe volte è sembrata più una minaccia che una promessa di rivelazioni sulla correttezza non solo dei tecnici comunali ma anche della cosiddetta società civile.
Se farà davvero quello che in tanti sperano, il sindaco potrà sfilare fra ali di folla entusiaste come quelle che acclamavano il “campionissimo” sulle salite del giro d’Italia e continuerà a poter contare pure sui voti dei suoi gregari, che non dimenticano di essere stati eletti, in maggioranza, perché Nicola Magrone ha vinto.
È per questo quindi che Modugno spera di sentire, come nei tempi gloriosi, “Vai Nicola, vai che sei solo”.