50 milioni per la Merk Serono di Bari

“La ricerca e lo sviluppo in questo Paese sono un patrimonio enorme ma ogni tanto la burocrazia impedisce a questa ricchezza di esprimersi”. Sono state queste le parole con cui il presidente di Merck Serono, Karl-Ludwig Kley ha annunciato l’investimento da circa 50mln di euro che l’azienda farmaceutica tedesca, in collaborazione con la Regione Puglia (che metterà 12 mln), farà sullo stabilimento di Modugno per una nuova linea di produzione.
L’iniziativa è stata presentata in occasione di un incontro organizzato da Farmindustria nella sede modugnese della Merck Serono ove, oltre al presidente e Ceo della Merck, ha preso parte anche il presidente del consiglio Matteo Renzi accompagnato dal presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi. Quest’ultimo ha dichiarato speranzoso «Se ci saranno le condizioni, come noi ci auguriamo, siamo pronti ad investire un miliardo di euro e a creare 1.500 nuovi posti di lavoro»
Il progetto Merck Serono è ancora in fase di avvio. La Regione Puglia il 4 marzo scorso ha approvato il progetto di massima cui seguirà un successivo passaggio in giunta. L’obiettivo è l’ampliamento dell’unità produttiva di Modugno e l’adeguamento delle tecnologie ai più elevati standard richiesti per la produzione di farmaci, che possa immettere sul mercato un prodotto competitivo e in grado di essere approvato da parte delle Autorità Sanitarie di tutto il mondo.
Secondo i dati diffusi da Farmaindstria in occasione dell’incontro svoltosi a Modugno, “dal 2000 al 2013 l’Italia é il Paese che ha realizzato il più forte incremento al mondo nell’export di farmaci”.
Gli stessi dati di Farmaidustria, dimostrano anche che “Nell’Ue, per valore assoluto di produzione, l’industria farmaceutica che opera in Italia é seconda subito dopo la Germania, posizione che ricopre anche per numero di aziende che svolgono attività innovativa (81%). L’industria farmaceutica rappresenta un patrimonio che l’Italia non può perdere, con 174 fabbriche, 62mila addetti (90% laureati o diplomati), 6.000 addetti a ricerca e sviluppo, di cui il 53% donne, 28 miliardi di produzione, di cui il 70% destinato all’export, 2,3 mld di investimenti, di cui 1,2 in ricerca e sviluppo e 1,1 in produzione».
Ulteriori rassicurazioni sono giunte dal premier “Sono tre i punti su cui dobbiamo puntare – ha spiegato ai presenti – regole più semplici sul fisco, regole più semplici per il mondo del lavoro, modulare la spesa sanitaria in modo intelligente e aggredire ogni centesimo che viene buttato via perché il settore farmaceutico è un settore fondamentale. Investire in questo settore, in cui vogliamo creare occupazione di qualità, è fondamentale per rendere l’Italia un punto di riferimento a livello mondiale.
È importante
– ha aggiunto – che siano chiare le regole del gioco. Alla Merck Serono che investe qui in Puglia e alle altre aziende del comparto possiamo garantire progetti di lungo-medio periodo ma le università e le imprese devono investire e i territori credere nel settore farmaceutico, perché il Made in Italy non deve significare solo food e fashion ma anche farmaco”.

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